mercoledì 23 novembre 2016
giovedì 17 novembre 2016
White man
E' una vecchia storia,white man,
la conosciamo tutti,white man,
ci sei venuto a cercare,
ci hai venduto in catene,
eravamo ingenui e puri.
Siamo cresciuti adesso,
le tue mani son molli,
ti veniamo a trovare,
non sei contento,white man?
Siamo forti,giovani,fieri e maturi.
Ora facci posto,
ora tocca a noi,
ci hai rubato tutto,
adesso cosa vuoi?
Puoi girar la faccia,
chiudere le porte,
costruire muri,
ma non ci fermerai.
Hai paura,white man?
Ti senti in gabbia?
Non temere,
il bianco non fa per me,
io vengo dall'Africa.
Di bianco ho solo i denti
e muscoli per mordere il futuro.
Il tuo mondo non esiste più,
sara' pieno di colori,diverso
non lo capisci ,white man?
Il bianco e il nero,
il buono e il cattivo,
il civile e il selvaggio,
Ridi,white man,con coraggio!
(Cazzeggio con la t r i s t e z z a)
Tristezza
te strizza
si t'arzi
t'azzera
si te rizzi
t'azzitta
te sferza
si sterzi
te strazia
zitta,zitta
stasera .
Perenne inverno
Pensa se aprissi gli occhi
e ti trovassi qui.
Credi che il freddo,
questo rancido gelo
che dentro divora,
credi mi lascerebbe?
Dammi le mani,
quelle mani così diverse,
tra loro e dalle altre.
Uniche e capaci di folli
e magiche peripezie,
voli imprendibili
e pugni laceranti.
Perché non subito,
ora,adesso?
A che rimandi,cosa
speri,in che confidi?
Finché avrai paura
ed io con te ,lo ammetto,
vivremo tanto ma
spenti,delusi,di rabbia tesi.
Indegni di noi,
carichi e mai sazi,
in perenne inverno,
sarò e saremo.
domenica 25 settembre 2016
mercoledì 21 settembre 2016
C'è
Ho solo questa voce,
ridicola e misera,
per ingaggiare guerre
e sfide che perderò.
Non coglie plausi,
semina dubbi,fomenta
passioni sterili che sfumano.
Eppure la spingo su
fin dove non vedo,
la trucco ,camuffo l'orrore.
Di un solo mi cale,
uno che latita e sputa, un serpe sempre pronto,
un fantasma di antico corso.
Egli c'è nell'ombra del dubbio,
cresce nelle crepe d'ansie logore.
Egli scarnifica questo oggi,
infetta e mastica ciò che sarà
a palate,egli vive ancora
e solo per ricordare
che sono illusa feccia,
scarto che vaneggia!
ridicola e misera,
per ingaggiare guerre
e sfide che perderò.
Non coglie plausi,
semina dubbi,fomenta
passioni sterili che sfumano.
Eppure la spingo su
fin dove non vedo,
la trucco ,camuffo l'orrore.
Di un solo mi cale,
uno che latita e sputa, un serpe sempre pronto,
un fantasma di antico corso.
Egli c'è nell'ombra del dubbio,
cresce nelle crepe d'ansie logore.
Egli scarnifica questo oggi,
infetta e mastica ciò che sarà
a palate,egli vive ancora
e solo per ricordare
che sono illusa feccia,
scarto che vaneggia!
Come voi
C'è chi ti pianta un chiodo
nel cuore e ogni tanto
spinge un po' più giù.
C'è chi fa finta e ingoia
boccate amare e fiele ,
pur di non far sapere ...
Io son qui e la',
uccido e muoio ,
cado e imbroglio
come voi , sbaglio e affondo.
nel cuore e ogni tanto
spinge un po' più giù.
C'è chi fa finta e ingoia
boccate amare e fiele ,
pur di non far sapere ...
Io son qui e la',
uccido e muoio ,
cado e imbroglio
come voi , sbaglio e affondo.
La farfalla e il ramo (testo)
C'era una farfalla
che non stava a galla.
Tentava di nuotare :
idea fenomenale !
Era tutta sola,
nel lago, e la paura
presto , senza forze ,
già l'abbandonava.
Vide un ramo secco ,
solitario e stretto ,
pareva quasi morto ,
ma le mormoro':
" Cara mia farfalla,
non esser triste mai ,
tu non sai stare a galla
ed io non volerei.
Nemmeno con il vento ,
neanche un secondo ,
almeno tu hai provato
la vera libertà.
Galleggio da una vita
(se vita questa è...!) ,
non piangere mia amica ,
l'ho già fatto io per te.
Mia cara farfallina ,
che colpa avresti tu ?
E' un mondo che s'incrina ,
che falcia le virtù.
E quando verra' l'ora
di scendere o salire ,
vediamo di incrociarci
e cerchiamo di capire
se quello che volevi
e che immaginavi tu ,
è solo una chimèra ,
un sogno e nulla più. "
lunedì 22 agosto 2016
"femminenote" Ispra,21/08/2016
Serata ad ascoltare poesie di Alfonsina Storni,Alda Merini e altre grandi, ritratti di donne accompagnati dalla musica del Gruppo Perduo (Maurizia Punginelli e Marco Rosa) nel suggestivo ambiente di Ispra, in Piazza Ferrari.Stelle e luci avvolgenti ci hanno fatto da compagne in un viaggio intenso tra pezzi di Jannacci (Vincenzina e la fabbrica),i Police di Roxanne,Vasco e la sua Sally...
giovedì 18 agosto 2016
Casomai
Non cercarmi tra i belli,
tra i vincenti,non cercarmi
tra i pochi,tra i ricchi.
Non mi troverai lì.
Eppure ci sono,
in mezzo ai folli,
sporchi,rigettati e soli.
Tra i senza corde
e suonano,senza sogni
e dormono,senza denti
e sorridono!Con loro
mi mischierò e non mi
troverai,tu che non guardi
altro ,l'altro non sai,
non vuoi,non capiresti
mai.Tu vai,vai e vai.
Scappi da te,non da
me,casomai.
giovedì 11 agosto 2016
Volo spezzato ( per l'amico Leonardo Grassi )
Chiudo gli occhi su te,
un volo spezzato,
lascia quel bicchiere
e riprendi a suonare.
Ti sta addormentando
e tu non puoi dormire
per sempre:sveglia le dita,
è il momento di scrivere!
Le ferite,lo sai,ci danno la mano,
care sorelle ,specchio gelato.
Ma tu lascia il bicchiere,
e riprendi a volare.
C'è un angelo pazzo
nel tuo dèmone finto,
quell'angelo spinge
e non vuole tacère.
La guerra con te
ti sta consumando,
ma il dono che porti,
mani d'incanto,ti guiderà.
Fuori da lì,dal nulla
per nulla,da giorni nebbiosi
c'è un mondo che offende
e ti vuole morente.
Non dargliela vinta,ai cuori
gelati,ai maiali distinti,
ai corpi venduti,non arrenderti
o sarò sola,e non mi va.
Lotta con me,sogna con me,
sbatti con me un pugno di note,
faremo polvere intorno,
ma tu dormi e nel sonno voli.
un volo spezzato,
lascia quel bicchiere
e riprendi a suonare.
Ti sta addormentando
e tu non puoi dormire
per sempre:sveglia le dita,
è il momento di scrivere!
Le ferite,lo sai,ci danno la mano,
care sorelle ,specchio gelato.
Ma tu lascia il bicchiere,
e riprendi a volare.
C'è un angelo pazzo
nel tuo dèmone finto,
quell'angelo spinge
e non vuole tacère.
La guerra con te
ti sta consumando,
ma il dono che porti,
mani d'incanto,ti guiderà.
Fuori da lì,dal nulla
per nulla,da giorni nebbiosi
c'è un mondo che offende
e ti vuole morente.
Non dargliela vinta,ai cuori
gelati,ai maiali distinti,
ai corpi venduti,non arrenderti
o sarò sola,e non mi va.
Lotta con me,sogna con me,
sbatti con me un pugno di note,
faremo polvere intorno,
ma tu dormi e nel sonno voli.
domenica 5 giugno 2016
domenica 22 maggio 2016
Mamma gatta cercasi...
C'era una volta una gatta,e fin qui niente di strano.Il fatto è che questa gatta ,bella ma non esagerata, un tipo , con quel non so che che attrae , ma solo da vicino , ecco questo felino femmina , femmina non vi è dubbio, si innamorò un bel giorno di un ... cane. E lui ricambiò, anche se all'inizio era un po' sospettoso e rigido, pian pianino riuscì ad aprirsi fino a donarsi totalmente alla sua compagna. In effetti questo fu il suo principale errore, ma , che volete, un cane cosa può capire di un gatto ,femmina per giunta ,e così iniziarono le prime schermaglie , i primi dissapori , le prime incomprensioni fra i due animali. I nostri due amanti ,un tempo appassionati e coraggiosi ,ora nemmeno si accorgevano delle ferite ,dei varchi che laceravano e minavano quel rapporto maturo , troppo , quasi rancido oserei dire!
Alla gatta piace la vita notturna ,la caccia ,l'ozio e le coccole ,un'esistenza solitaria , a volte , ma ricca di stimoli. Il cane , al contrario , fedele , abitudinario poco incline per natura a buttarsi in avventure piratesche senza futuro , preferisce la routine calma e rassicurante di un impiego statale e la compagnia di una femmina docile , ammaestrata e , preferibilmente , accondiscendente per partito preso , diciamo.
Ora , che accadrebbe se alla gatta tornasse la voglia di cacciare e si gettasse nella notte primaverile ,dimentica del suo fido compagno ? Non passerebbe molto tempo e si imbatterebbe in un bel felino , maschio maschio ,con quell'aria sorniona di mistero . E miagolando miagolando ,qualche fusa di troppo, un'annusatina qui , una strusciata là , il destino che ci mette lo zampino , è un attimo a perdere il senso del tempo e della colpa .
Si , perché di peccato si tratta , cara gattina smemorata , e adesso non fare la parte di quella sorpresa se non ci stai più capendo un emerito gatto! Prima ti dovevi fermare , gioia mia , ora sei in mezzo al fiume e ti stai infangando le unghiette...brava! Che ti aspetti che ti dica io ,dopo che mi hai ripetutamente ignorata ,offesa e disorientata ? Ti sei divertita ,lo so , è stato splendido respirare di nuovo a pieni polmoni e lo rifaresti anche domani. Perché non riesci a vivere un'esistenza piatta, pallida e molle ma non hai abbastanza fegato per prendere il volo. Vedi, tesoro , ho finito i consigli con te , tanto non mi ascolteresti a prescindere . Tu credi che il mio amore per tuo padre sia stato sempre inviolabile e mai in discussione . Ma non è così , egli mi tradì e lo fece più volte. Forse perché, in fondo , siete parecchio simili o forse perché la natura felina poco ha a che fare con leggi scritte e molto con istinti primordiali, non so. Per paura e per te, gli sono rimasta accanto. Dirai che son la solita fifona. E' così, ma anch'io ho i miei segreti e le mie colpe, chi sono per giudicare il comportamento di un compagno che , pur amandomi , sente il bisogno di altro , anche di altro? Per ciò , cucciola mia ,non ti crucciare troppo. Il mondo è pieno di storie come la tua , di momenti in cui crolla il pavimento o così pare a te , ma sei forte e ce la farai. A capire dove si nasconde l'amore , a trovare i motivi delle tue scelte e , perché no , anche a buttare via gli inutili orpelli , usa questo momento per fare pulizia. Forse quel bel gatto che ti danna l'anima è solo una proiezione della tua insoddisfazione , una spinta a dare una spallata al grigio per far posto a quell'arcobaleno che tornerà a splendere nel tuo sguardo , ora così cupo da far spavento !
Coraggio , piccola , io ti starò vicina da lontano , come sempre .
La tua mamma fifona.
lunedì 16 maggio 2016
Cherokee
Eri un cavallo,
ti montai a pelo,
nuda solo di luna.
Al mattino poi,
sazio , evaporavi.
Mentre mi mordi
il cuore e lo calpesti,
col ghigno d'un folle.
il cuore e lo calpesti,
col ghigno d'un folle.
Non oso
Ti porto con me
stropicciato e vero,
come seconda pelle,
una canzone in testa,
l'odore antico delle labbra...
Unico essere ad essere,
se mi guardi di nascosto come fai,
mi sciolgo in terra.
E li' mi troverai,
fino al tuo ritorno.
Pesami l'anima,
coprimi di fango,
la mia voce
sempre urlerà che
t'amo,altro non oso.
stropicciato e vero,
come seconda pelle,
una canzone in testa,
l'odore antico delle labbra...
Unico essere ad essere,
se mi guardi di nascosto come fai,
mi sciolgo in terra.
E li' mi troverai,
fino al tuo ritorno.
Pesami l'anima,
coprimi di fango,
la mia voce
sempre urlerà che
t'amo,altro non oso.
Triste coniglio
Occhi miei quanta pena,
dolori sepolti e lampi di gioia.
Troppo mi avete svelato,
tanto eravate specchio
d'infinite pieghe e stanchi.
Ora basta,serratevi e tacete!
A che serve se son sempre io,
a caccia,a stanare, a rincorrere
chi preda gode e al riparo sta?
Cieca nella notte nera di nubi,
meglio cadere che scialare
dietro un triste coniglio!
dolori sepolti e lampi di gioia.
Troppo mi avete svelato,
tanto eravate specchio
d'infinite pieghe e stanchi.
Ora basta,serratevi e tacete!
A che serve se son sempre io,
a caccia,a stanare, a rincorrere
chi preda gode e al riparo sta?
Cieca nella notte nera di nubi,
meglio cadere che scialare
dietro un triste coniglio!
Il senso perso
Ti ho costruito
un'immagine di dio,
ma tu sei uomo
e nemmeno tanto fortunato.
Demolito,offeso,tradito
mille volte almeno,
sei rimasto in piedi,
fiero e puro, col cuore intero.
Di questo m'innamorai,
folle e lucida ammirante
e complice ,saggia di nulla.
Eppure tu non vedi
che una preda molle,
un corpo invitante,
forse un'amica di scorta.
Addio,con rabbia,addio!
È l'ora di lasciarti scivolare,
dolce angelo smarrito,
o anch'io cadrò lì ,
dove tutto comincia,
verso il senso perso.
sabato 7 maggio 2016
Crudele canto
Guardo il fiume e corro
a pensare a te,
che ,come sempre,
arrivi quando l'acqua
e' bassa.
Poi t'incanti ,sciocco,
se mi colmo e splendo,
per annegarti tanto.
Prenderei le forme
di farfalla o tigre,
se servisse, stanco,
a condurti al sogno,
a dormirmi a fianco.
Ma tu non credi,
franco,che qui sepolta,
sola e mai davvero,
io mi aggrappi ,cieca,
a quelle poche briciole,
al tuo crudele canto!
a pensare a te,
che ,come sempre,
arrivi quando l'acqua
e' bassa.
Poi t'incanti ,sciocco,
se mi colmo e splendo,
per annegarti tanto.
Prenderei le forme
di farfalla o tigre,
se servisse, stanco,
a condurti al sogno,
a dormirmi a fianco.
Ma tu non credi,
franco,che qui sepolta,
sola e mai davvero,
io mi aggrappi ,cieca,
a quelle poche briciole,
al tuo crudele canto!
Amara
Non ho versi stanotte per te,
ne' baci o dita fruscianti.
Quel che miete il mio cuore
ha un nome nascosto,
terribile,arcano.
Lasciartelo pronunciare
o donarlo al vento:
temo stessa fine,
uguale tormento .
ne' baci o dita fruscianti.
Quel che miete il mio cuore
ha un nome nascosto,
terribile,arcano.
Lasciartelo pronunciare
o donarlo al vento:
temo stessa fine,
uguale tormento .
venerdì 6 maggio 2016
Sarà poesia
Sol Re+
Di questi miei versi
Sol La-
ma che ne farò?
Re+ Do
Li ho scritti e un pò persi,
Re+ Sol
che colpa ne ho?
Con loro non mangio,
nè mai mangerò,
ma è certo la parte
più vera che ho.
Sol Re+
Sarà,
Sol Re+
vivrà,
Sol Re+
forse diventerà
Sol La-
poesia,
La- Re+
perchè ,
La- Re+
lo so,
La- Sol
questa è roba mia.
Se poi m'innamoro,
son triste perchè
col cuore felice,
non scrivo un granchè!
Fortuna che al mondo
un uomo non c'è,
nè moro,nè biondo
che faccia per me!
Sarà,vivrà,forse diventerà
poesia,
perchè ,lo so, questa è roba mia.
Mi sento una stella
se penso che ho
un foglio e una penna,
cos'altro ci vuol?
Non mangio,non dormo,
nè parto,nè torno,
ne sento il bisogno,
di notte e di giorno,
e la maledico,m'inchino e la invito,
trascuro il marito,
perchè, guarda un pò,
io l'amo con tutto il cuore che ho!
Sarà,vivrà,forse diventerà
poesia,
perchè ,lo so, questa è roba mia.
Di questi miei versi
Sol La-
ma che ne farò?
Re+ Do
Li ho scritti e un pò persi,
Re+ Sol
che colpa ne ho?
Con loro non mangio,
nè mai mangerò,
ma è certo la parte
più vera che ho.
Sol Re+
Sarà,
Sol Re+
vivrà,
Sol Re+
forse diventerà
Sol La-
poesia,
La- Re+
perchè ,
La- Re+
lo so,
La- Sol
questa è roba mia.
Se poi m'innamoro,
son triste perchè
col cuore felice,
non scrivo un granchè!
Fortuna che al mondo
un uomo non c'è,
nè moro,nè biondo
che faccia per me!
Sarà,vivrà,forse diventerà
poesia,
perchè ,lo so, questa è roba mia.
Mi sento una stella
se penso che ho
un foglio e una penna,
cos'altro ci vuol?
Non mangio,non dormo,
nè parto,nè torno,
ne sento il bisogno,
di notte e di giorno,
e la maledico,m'inchino e la invito,
trascuro il marito,
perchè, guarda un pò,
io l'amo con tutto il cuore che ho!
Sarà,vivrà,forse diventerà
poesia,
perchè ,lo so, questa è roba mia.
sabato 23 aprile 2016
Cicciuètto,il bambino che voleva essere un fumetto
C'era una volta un bambino in carne e ossa ,più carne che ossa in verità .Il suo nome era Cicciuètto, un bimbo pacioccoso,dolce e sensibile. Andava a scuola e i suoi compagni lo prendevano in giro per via della sua morbida ciccia e dei suoi modi gentili e garbati. Cicciuètto soffriva molto ,ma in silenzio e senza che se ne accorgesse nessuno, né la maestra Perfettina, né l'insegnante di nuoto Sadichin ,né tanto meno il suo fratellone Sotutt. Cicciuètto era sempre solo ,triste e per questo costantemente affamato. Un giorno, mentre era seduto a tavola a mangiare gli avanzi degli altri piatti, gli apparve il Mago Magòn che, vedendolo triste e leggendo nel suo cuore ,gli domandò cosa desiderasse più di ogni altra cosa al mondo .Il bimbo ci pensò un poco ,poi serio serio gli rispose che una volta aveva ascoltato la mamma raccontare una storia, parlava di un burattino che voleva diventare un bambino vero. Ecco lui ,invece, avrebbe tanto desiderato essere un fumetto. Il Mago Magòn si stupì di questa richiesta insolita e volle saperne il motivo, prima di procedere con la magia .Cicciuètto gli spiegò che era molto triste per il fatto di essere così grassottello e morbidoso,detestava essere preso in giro perché non gli piaceva rispondere a chi lo derideva né voleva cedere alla tentazione di difendersi quando lo spintonavano o lo facevano inciampare apposta ,perché la sua mamma gli aveva insegnato a non fare del male agli altri bambini. Ma se diventasse un fumetto, magari un supereroe come Spiderman o uno duro come Tex, nessuno lo prenderebbe più in giro e soprattutto non avrebbe più quell'incontenibile appetito.
Così il mago acconsentì a realizzare il suo desiderio ,ad una condizione però :Ciucciuètto sarebbe ritornato un bambino quando un bacio di vero amore lo avrebbe toccato.
Dovete sapere che nella scuola di Cicciuètto c'era una bimba sensibile e timida ,che non amava parlare molto e stava sempre in disparte a leggere .Si chiamava Fantì , aveva capelli profumati e dita sporche d'inchiostro ,una voce incerta e maniere gentili. Un giorno Fantì fu chiusa in uno sgabuzzino da Sbullo e la sua banda ,un manipolo di bambini parecchio monelli e con la fastidiosa abitudine di prendere in giro i tipi strani come Fanti' o Cicciuètto.
Chiusa a chiave e sola,non le rimaneva altro da fare che mettersi a leggere qualcosa,ma aveva lasciato il suo zaino in classe,così prese a cercare nella stanza polverosa e disordinata.Il suo sguardo si fermò su un giornaletto colorato,il cui titolo era "Super C", un fumetto molto realistico e originale che la incuriosì subito.Leggendo le avventure di questo supereroe fu catapultata nel suo mondo e più conosceva la sua personalità , più se ne invaghiva profondamente .
Egli ,infatti ,non era né particolarmente bello né possedeva super poteri ,fatta eccezione per uno: poteva guardare dentro il cuore delle persone ed indovinarne i sentimenti con una precisione quasi imbarazzante!Fantì pensò che le sarebbe piaciuto avere un amico come Super C ,anzi in realtà avrebbe voluto avere un ragazzo come lui ,era sicura di possedere tante qualità che stentavano a manifestarsi quando si trovava tra la gente. Ma lui le avrebbe viste certamente ,grazie alla sua intro-vista, e desiderò così intensamente di poterlo conoscere che si ritrovò ,quasi senza accorgersene, a posare le sue labbra sulla pagina ,proprio in corrispondenza del viso del suo eroe,stampandogli un appassionato bacio di carta ,il suo primo bacio.
All'improvviso fu risucchiata in un vortice che la fece fluttuare così in alto che perse i sensi e cadde.Al suo risveglio ,in quella stanza polverosa e semi buia, trovò una mano nella sua. Era una manona soffice e forte al tempo stesso, ci si aggrappò per rimettersi in piedi e fu allora che i suoi occhi incrociarono lo sguardo riconoscente di Cicciuètto. I due si riconobbero all'istante e non ci fu bisogno di molte parole per capire che non sarebbero stati mai più soli ,mai più.
La porta si aprì ,i bulli risero ,le maestre non capirono ,gli insegnanti di nuoto tanto meno, i fratelli notarono qualche cambiamento e se ne presero segretamente il merito .
Niente importava loro ,Fantì e Cicciuètto si erano innamorati l'uno dell'altra e così forti non si erano sentiti mai prima d'ora. Il resto è solo per i pettegoli e gli aridi , e a noi le loro storie non interessano un gran che !
martedì 12 aprile 2016
Andromeda
E lui la respingeva,
come fa lo scoglio con l'onda.
Lasciandola più forte e più sola,
ogni volta immobile e consunto lui.
Incapace meschino di permearsi ,
spaventata lei,curiosa e spietata.
Un amore senza riparo,
dove non trova pace
la sete di sogni, a mezz'aria
tra un volo di rapace
e la catena del dovere.
sabato 5 marzo 2016
cella 48
( foto di Ileana de Simone )
Mi han beccato a rubare,
son dentro per questo.
Potevi insegnarmi
un mestiere più onesto!
Il mio eterno rivale
sa di cosa ho paura.
E' così per natura,
gode a farmi del male.
Da bambino mentiva
e sapeva ingannare.
A mia madre diceva:
"Lo farò raddrizzare!"
Ma quel fuoco che avevo
picchiava più forte,
prima le scassinavo,
ora conto le porte...
E ritorno a cantare,
anche senza parole,
anche se non ho voce.
L'ho persa le notti
urlando di uscire.
Ti ho sciupato,lo sai,
cara mia libertà.
Mi son messo nei guai,
qui non c'è dignità.
E da questa finestra,
sempre uguale da sempre,
le parole che ho in testa
mi scaldan la mente.
Ma se dentro tu muori,
non saprai com'è bello
poter correre fuori,
e non contro un cancello.
E ritorno a sognare,
anche senza cuscino,
anche se non ho sonno.
Non posso dormire
o non ne sento il bisogno.
La levatrice (della lavatrice)
(scritta nel 2013 ispirandomi inizialmente allo stile di Elio e le storie tese... e ormai un cult negli ambienti underground della bassa...occhio al messaggio intrinseco e sempre attuale ! )
In tempo di crisi,non trovo lavoro.
Sai cosa ti dico,mio caro tesoro?
Ci penso da tempo,un dì lo farò:
ecco un impiego che non perderò.
Il senso di questo lavoro banale,
sta tutto nel capo che devi mondare.
Se i soldi son laìdi,e li vuoi smacchiar,
lei lava,io levo e a mezzo si fa!
Faccio la levatrice della lavatrice!
Faccio la levatrice della lavatrice!
La coppola è un mito che non regge più,
per ora è il pulito che tira di più.
Lavàti e stirati dal nord o dal sud,
nemmeno t'accorgi del tanfo che fu...
Mi parve un'idea davvero geniale,
ma quando la volli testè realizzare,
mi dissero in giunta ,con fare seccato:
"Spiacente,signora,da adesso è reato!"
Faccio la levatrice della lavatrice!
Faccio la levatrice della lavatrice!
In tempo di crisi,non trovo lavoro.
Sai cosa ti dico,mio caro tesoro?
Ci penso da tempo,un dì lo farò:
ecco un impiego che non perderò.
Il senso di questo lavoro banale,
sta tutto nel capo che devi mondare.
Se i soldi son laìdi,e li vuoi smacchiar,
lei lava,io levo e a mezzo si fa!
Faccio la levatrice della lavatrice!
Faccio la levatrice della lavatrice!
La coppola è un mito che non regge più,
per ora è il pulito che tira di più.
Lavàti e stirati dal nord o dal sud,
nemmeno t'accorgi del tanfo che fu...
Mi parve un'idea davvero geniale,
ma quando la volli testè realizzare,
mi dissero in giunta ,con fare seccato:
"Spiacente,signora,da adesso è reato!"
Faccio la levatrice della lavatrice!
Faccio la levatrice della lavatrice!
I sogni non dormono
Vorrei spaccare il muro,
usando un pugno solo,
rompere dita e calce.
Dovrei urlare al cielo,
contro un destino nero,
regno di mostri e chimere.
Invece resto qui,
con l'unica faccia che ho,
immobile,inutile specchio.
E' che non smetto mai
anche in silenzio e poi
e corro e spero e lotto.
I sogni non dormono,
vivono per noi
e ci svegliano.
I sogni decidono
se sari un eroe
o solo l'ultimo.
Tu non mi abbatterai,
nè ora,nè mai,
figlio di un dio superiore...
Appesa ad un riflesso,
rincorro l'onestà,
cose che non han prezzo...
Volevo far l'attrice,
la còlta,quella strana...
cosa ho risolto alla fine?
Chi mi salverà
e cosa mi rimane?
Dall'ombra esce un ricordo.
Ti vedo ritornare,
senza far rumore,
tanto ti sento lo stesso.
Tu mi sfioravi a caso,
la mano e il tuo profumo...
ecco lo sento anche adesso.
I sogni non dormono,
vivono per noi
e ci svegliano.
I sogni decidono
se sari un eroe
o solo l'ultimo.
Brama d'amore
( composta la settimana scorsa...ha la sua melodia che non riuscirò ovviamente mai a trasmettere,
ma ce l'ha: fidatevi! )
Non ti fidi più di me,
nè indovini il mio tormento ,
e guardarti accanto a lei ,
mi fa male già da tempo .
Siamo amici , oramai ,
ma potrei rischiare tutto
per una futile brama d'amore ,
perderei subito un tipo come te.
Quando ridi come sai ,
mi si accende il sole dentro.
Se poi canti insieme a me ,
la mia voce acquista un senso.
Sei felice come sei,
o vorresti buttare tutto ?
Per una stupida brama d'amore ,
perderai un complice
prezioso come me.
Io ti penso spesso e poi
mi sorprendo a immaginarti
una nuova identità,
con cui possa reinventarti.
Ma se tu non fossi tu ,
coi tuoi limiti oggettivi ,
avrei un'autentica
storia d'amore ,
un uomo accanto che
non somiglia a te.
Vivo una splendida
storia d'amore,
anche se a volte,sai,
sogno ancora te...
La moglie del pescatore
(ha cambiato titolo varie volte,ma alla fine mi piace così,nuda e cruda...)
Sei partito da un anno e sola restai,
nella casa c'è un vuoto,che è marmo oramai,
ma che ne sai...?
Se c'è un'altra,lo giuro,che ti lascerò
e nel mare i miei sogni con te getterò
ci credi o no...?
Amami,come si ama un fiore
e credimi,come credi al dolore.
Se tornerai,
la mia vita riprende i colori che sai,
ma non lo farai,
non lo fai mai.
Ti ho tradito,è vero, e non mi bastò.
Te lo dissi e ,sincero, il tuo orgoglio tremò,
non dirmi di no...!
Ti ho aspettato nel buio di un sogno a metà,
ho sperato che il mare inghiottisse anche me,
senza pietà...
Amami,come si ama un fiore
e credimi,come credi al dolore.
Se tornerai,
la mia vita riprende i colori che sai,
ma non lo farai,
non lo fai mai.
Fidarsi di un amore
Vorrei aggiungere ogni tanto qualche testo , immagini di canzoni o suggestioni musicali . Nascono dall'ascolto di brani già noti che mi colpiscono per la povertà sostanziale o la lontananza della parte letteraria ,o altre volte partono semplicemente dal mio immaginario musicale. Non sapendo suonare gran che ,queste parole in versi restano sospese, tronche ed orfane.
Chissà se ,dandole in pasto alla rete ,qualche sensibile musicista riesca a dar loro una vita danzante , un sogno, un respiro più ampio...
Fidarsi di un amore
( fortemente ispirato da una canzone dell'amico Guido Caruso )
Ti ho raccontato così tante cose che,
adesso che mi lasci, indietro le vorrei.
Segreti chiusi stretti e cassetti che
nessuno aveva osato aprire mai.
Sbatti quella porta un'altra volta ,dai!
Non chiederti se fosse meglio una parola,
e prendi ancora a calci ciò che amavi tu,
senza preoccuparti delle conseguenze.
Fidarsi di un amore non è mica facile,
è il gioco delle parti che ti può accecare...
che non t'inganni questa vita mia,
...sai spesso non potevo scegliere.
Libera le mani dalla gabbia che
mi hai cucito addosso , giorno dopo giorno.
Stavolta credo che hai proprio ragione tu,
meglio se mi lasci senza una parola,
e dopo tanti anni ,non sprecarne più...
Fidarsi di un amore non è mica facile,
è il gioco delle parti che ti può accecare...
che non t'inganni questa vita mia,
...sai spesso non potevo scegliere.
Certo che era bello camminare là,
dove il lago abbraccia la collina,
farci una birra , raccontarci che
la vita ,a volte, ti spalanca il cuore.
Ma solo un cuore non basta, per vivere...
Fidarsi di un amore non è mica facile,
è il gioco delle parti che ti può accecare...
che non t'inganni questa vita mia,
...sai spesso non potevo scegliere.
Angelo
Tu che mi parli,
senza guardarmi,
eppure mi trovi,
stani le ombre,
le rendi fertile luce.
Il tuo tormento
mi tenta come miele.
Più ti vesti,
più ti vedo:
nuda carne d'angelo.
Sei caduto,per me?
Allora ti terrò in volo,
sulle mie spalle lacere,
senza apparente fatica.
Ma quando ,esausta,
dovrò farmi da parte,
tu tornerai uomo,
io triste, triste cosa.
senza guardarmi,
eppure mi trovi,
stani le ombre,
le rendi fertile luce.
Il tuo tormento
mi tenta come miele.
Più ti vesti,
più ti vedo:
nuda carne d'angelo.
Sei caduto,per me?
Allora ti terrò in volo,
sulle mie spalle lacere,
senza apparente fatica.
Ma quando ,esausta,
dovrò farmi da parte,
tu tornerai uomo,
io triste, triste cosa.
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