lunedì 16 maggio 2016

Triste coniglio

Occhi miei quanta pena,
dolori sepolti e lampi di gioia.
Troppo mi avete svelato,
tanto eravate specchio
d'infinite pieghe e stanchi.
Ora basta,serratevi e tacete!
A che serve se son sempre io,
a caccia,a stanare, a rincorrere
chi preda gode e al riparo sta?
Cieca nella notte nera di nubi,
meglio cadere che scialare
dietro un triste coniglio!

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