domenica 20 maggio 2018

PIERANGELO BERTOLI - CACCIA ALLA VOLPE





Una delle mie preferite , per testo ,immagini e musica. Le parole son scelte con cura , ti senti dentro alla storia narrata , riesci perfino ad annusare l'umidità del sottobosco, ad ascoltare i due battiti : quello del cacciatore - uomo e quello della volpe - donna . Lei è  bionda , intelligente , scaltra , pratica del gioco dell'amore . Lui sembra un po' imbranato , innamorato ma indeciso , troppo pavido per quegli occhi furbi … 

Il finale è di un ritmo incalzante che trascina , la frase che cattura è  "Più che sparare a lei che ama , spara alla rabbia d'esser solo"... Un capolavoro , quasi un cortometraggio in musica .


Caccia alla volpe 


Suoni di passi nella via, lui bussa alla porta
ed entra in fretta ,dentro al cuore della notte.
Fuori che importa che ora è , c'è un buco nel tempo ,
quando una carezza lo fa vivere due volte .
A volte si cambia lo scenario per acquistare un pezzo di inutilità ,
dimenticando il tempo che non tornerà .
L'aveva conosciuta quando il treno parte
e ci si sente liberi di impomatarsi il cuore, di liberare uno sguardo forte .
Lei raccoglieva il duello e le schermaglie ,
giocava molto bene e come una volpe nascondeva il suo tesoro fra le sterpaglie .
Lui fuori dalla tana ad aspettar che uscisse , con quella testa bionda tra le foglie rosse ,
desiderando forte che non gli sfuggisse.
Coi sensi appesi al vento, la sente già accanto ,
fra le betulle e il sole e un'altra sera che viene
e sempre l'ultima occasione che perdi e allora … 

Fuoco, le mira alla fronte.
Fuoco, si spara alla volpe  ,si apre la caccia questa notte .
Fuoco, agli occhi di ghiaccio.
Fuoco, tra i rami di vischio ,
col cuore non perde le sue tracce.

La trova, la perde, la ritrova, ci lascia la carne e la paura .
Ma sa che non basterà una notte per avere la sua pelle o le sue trecce .
Ripensa ai suoi anni spesi male , a guardare la luna col cannocchiale ,


distante dal gusto della vita, ma adesso lei gli canta tra le dita .

Scende la nebbia , che silenzio , come se il bosco fosse spento .
Una manciata di nevischio copre le tracce sul percorso .
Meglio tornare, meglio andare, mette alle spalle il suo fucile .
Eppure quegli occhi di nascosto seguono sempre le sue mosse .
E sente che il vuoto torna ancora , col tempo diventa una preghiera
e più che sparare a lei che ama, spara alla rabbia d'esser solo
e torna di nuovo il tempo che il tuono si fa violento
e vuol sentire cantare un'altra età dalla sua gola
e il suo profumo nella notte gli fa strada , ricarica ancora, prende la mira e ...

Fuoco! 

Fuoco! 
Si apre la caccia questa notte.
Fuoco, agli occhi di giaccio.
Fuoco, tra i rami di vischio.
Col cuore non perde le sue tracce . 


Fuoco, le mira alla fronte.

Fuoco, si spara alla volpe ,
si apre la caccia questa notte .

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