sabato 2 gennaio 2021

La notte in cui ti ho visto piangere


E se avessi il vuoto

dei versi di colpo?

E se non arrivasse più 

l'onda amica che tutto

spazza via e libera?

E se le fitte fossero

alfine più forti di me?

Se perdessi la memoria

di ciò che ero

e che resta tutto 

ciò che sono?

E se smettessi 

di avere paura

e accettassi solo

che si va a morire?

E se morissi

prima di averti detto?

Che t'amo 

che sei mio

che vederti piangere

è stato così bello

che se fossi un pittore

ti avrei ritratto 

invece di scriverne...

Che le parole son solo

lettere che s'inseguono

sperando di non trovarsi mai

e scappano di nuovo.




Porto asciutto

Duole l'anima e molto

si contorce il corpo,

una fatica disperata

assale al mattino,

morbo che mi accompagni

dove ti seguirò? Per quanto?

Silenzio, segreto immenso

spengo il dolore e

non me ne pento,

che è bello sentirsi vivi in esso!

Lascio le risa false,

gli amori tristi e persi,

le lunghe passeggiate

nei vicoli dei folli.

Curiosa ero come cieca,

non sapere o far finta

di dover pagare tutto poi.

Occhi che famelici

scrutavate l'altro,

il diverso, il mostro, 

l'aguzzino...

Ora restate chiusi e

taciuti i labbri serrate

pensieri che spingevano

oggi fermano cime tese.

La nave mia s'incaglia

e dolce mi pare

il porto asciutto.

Chi si arrende?

 Brucia e non te lo vuol dire,

perché tu sei di una e lei di nessuno.

Prova a dare un senso, 

a scavare nel vulcano

e trova solo fumo

che accieca e vaneggia.

Non la paura si teme

non l'esilio volontario. 

L'oblio del desiderio

la mancanza, l'abbandono.

Sogni che vorticano

su quel tetro cranio.

Deserto di parole, vedi?

Ascolti una musica

e l'eco risuona languida,

ma lei vuole lui:

carne sangue uomo!

Il resto ai polli

e chi si arrende 

non ci serve,

non più.


Arriverà l'autunno

  Arriverà l'autunno, con le piogge e i suoi odori ed io ti avrò scordato. Perché mi attraversasti il cuore in lungo e in largo, senza a...