domenica 2 dicembre 2018

Solo andata

Ammiro di te le occasioni perdute,
continuo a cadere in trappole mute.
Pensando a nutrire un amore già stanco,
non sento nemmeno che forse ti manco.

E nasce con l'alba un ricordo fottuto,
passione che monta e che dura un minuto.
Il cuore era vivo soltanto per me?
Ti sembra plausibile re si ste re ?

Intanto una nebbia m'appare vicina,
un manto sottile che tutto rapina.
Poterci cadere nel grigio pallore
scompaio davvero,non faccio rumore.

Nessuno saprebbe che il cuore  mio morto
da tempo batteva col fiato già corto
e mentre vivevo ,diciamo, per finta
perdevo ogni istante quel poco di grinta.

L'immagine tua mi fa l'anima in festa
e tutto smarrisco eccetto la testa,
e il tempo,il mondo,la notte,il giorno…
perché t'amo sicura ,ma senza ritorno.

sabato 15 settembre 2018

Che sia

Che sia dolore e dolore sia
che sia pianto infinito e stanco
che sia vomito da bruciare
e vuoto da riempire
che sia angoscia d'un domani
livido di sogni strozzati
che sia quel che sia
io vado ,amico,vado via!

lunedì 20 agosto 2018

Su la testa!

Quando prendi una cantonata in amore , ti resta nell'animo un certo grado di confusione che ti blocca i movimenti del cuore . Hai così timore di rimanerci fregata ancora che ti convinci di poter vivere senza sentimenti . Senza trasporto , priva di slancio trascini un' esistenza al limite del parossismo. E ti ammali, sicuro che succede. In continuazione , la mancanza di amore ammazza anche il cuore più sfrontato . Cominci a trascurarti perché nulla sembra avere importanza , come nella maledizione dei pirati dei caraibi , niente ti può dare soddisfazione , il cibo non ti sazia , il vino non ti disseta. Prima devi aggiustare quello che hai o ti hanno rotto , superato il nodo ti sentirai meglio anche fisicamente .
Ho deciso allora di affrontare le mie grandi paure , di parlarne con uno bravo , come si dice e fare il punto di questa mia vita che mischia e perde pezzi sempre più ingombranti.
Non credo ai miracoli , so che bisogna guardare dritto in faccia il nemico ( in questo caso me ? ) e mettere in chiaro che di arrendersi non se parla per ora. Quale sia il margine di miglioramento non potrei dire , ma occorre tentare , fidarsi ed essere sinceri . Sono stanca di dover assomigliare a quella me che non sarò mai. Ho urgenza di riprendere le redini in mano , ne va della mia salute oltre che del mio orgoglio .
La voglia di respirare è tanta , come la certezza che riemergerò . Su la testa !

giovedì 9 agosto 2018

Io e lei

Possiamo parlar di lei ,
tutta la notte se vuoi .
Immaginare che puoi
vederla cogli occhi miei .

Dimmi pure ch'è bella ,
che non fa mai come me ,
lei sa credersi stella ,
sa non scordarsi di sé .

Lo so certo ch'è brava ,
o non mi spiegherei ,
neanche mi guardava ,
eppure era  tra noi .

Capisci che non posso
parlarci neanche adesso
che è tutto finito
che sei tornato indietro.

Se lei mi conoscesse ,
avrebbe forse pena ,
per una che va in scena
solo una volta al mese.

Ridiamo anche stanotte
di vite strapazzate ,
le nostre prese a botte
da ciniche virate .

Che lei dorma bambina
nel suo nido di seta ,
non sarò io la prima
a renderla irrequieta .

Bestemmia e bevi con me ,
dolce amico dei monti ,
io sono schiava di te
e di come racconti .









mercoledì 8 agosto 2018

Suono proprio coi piedi!

Pirata poeta

Un dì egli le apparve ,
così com'era stato :
una barca che parte
col timone scassato .

Vedi la vela lacera
come da graffi su carne ,
ma non lanci l'allarme
dalla tua chiglia macera .

La meta sorge chiara ,
le braccia tue son forti .
Oh come sembra amara
la vita senza porti .

Carena sana non hai ,
di buchi voraci è densa ,
salmastro il cuore di guai ,
fame di testa che pensa .

E quando abbassi il capo ,
sotto quel nero ponte ,
io ti vedrò malato
nell' ombra di Caronte .

Ti sbagli figlio di Notte ,
allontanagli quel remo !
Zompa , è vivo e se ne fotte ,
ride forte mentr ' io temo .



martedì 24 luglio 2018

L ' amor pazzo

Tu sei il detonatore
di una miccia ch'è già in me ,
chissà da quante Ere
e chissà poi perchè.
E' che quando parlo forte ,
non sei mai vicino.
E quando piango piano ,
ti sento sul mio cammino.
Un corpo chiede molto ,
la testa scende a patti.
La vergine che balla sul morto
ha già dato le parti :
io son nell'ombra del gobbo ,
tu stai bene sulla scena
a ripetere ogni sera
la stessa dolce cantilena .
E' che quando sogno
non mi manchi più
così tanto.
E' che quando scrivo
non ti penso mai
lontano.
E se respiro troppo
mi fa male il cuore
a togliere quel briciolo
d'aria al mio dolore.
E se non respiro più
poi però davvero muoio
e giaccio combattuta
tra la vita e l'amor pazzo.
Mentre ràntolo indecisa
tra la morte e il suo rimpiazzo.

venerdì 20 luglio 2018

2018 : ma dè che ?

Esistono ancora le classi sociali ? Si , e lo dico a ragion veduta , per esperienza personale .
Il mondo continua ad essere diviso tra chi può e chi sogna.I milionari si scelgono tra loro , come i poveri .
Io , figlia di piccoli commercianti , non sarò mai "papabile" per i figli e le figlie dei professionisti o per quelli degli intellettuali o dei nobili . A meno che io sposi uno di loro , cosa altamente improbabile visto che sembrano accoppiarsi seguendo un innato istinto conservativo di classe .
Non che questo rientri nelle mie priorità , son già accasata e con un ingegnere , il quale però è il primo della sua famiglia ad essersi laureato e viene dal Sud , quindi dal suo punto di vista un'impiegata milanese può anche passare ( ma sarebbe stata meglio un'insegnante conterranea , di prassi ) .
Allora , mettiamo tu sia un rampollo di buona famiglia , diciamo con qualche anno di studi all'estero , qualche master , fisico mediamente allenato , dentatura curata , vestiti impeccabili sempre , amicizie "giuste", con qualche puntatina nei bassifondi ogni tanto ( perchè mi sa che le ragazze povere lo fanno meglio) e una scorta di roba chimica per i momenti down .
Se tu fossi un tipo così , con una come me ti fermeresti alla terza domanda , magari mi concederesti un paio d'appuntamenti e poi , con una scusa più o meno fantasiosa , mi liquideresti .
La cosa più triste , a parte il fatto che sono comunista e le differenze sociali mi stanno sui maroni a prescindere , è che a nessuno pare dar fastidio questo implicito comandamento mai scritto ma perennemente attuato : "Non scegliere la donna di ceto inferiore al tuo".
A questa regola sembrano sottrarsi alcune categorie di persone : le supermodelle , le attrici famose e più in generale le strafiche consapevoli .
Se sei così puoi senz'altro varcare la soglia dei palazzi signorili , ma sarai sempre un mezzo gradino al di sotto e sostituita alla comparsa dei primi evidenti segni di decadimento fisico .
Un caso a parte  : gli artisti . Se affermati possono valere quanto un politico importante o un calciatore di serie A. Se sconosciuti hanno lo stesso " peso sociale" di una maestra d'asilo.

2018 : battaglie ecologiste , diritti alle coppie gay , donne unite contro la violenza .
Tutto giusto , ma siamo ancora parecchio fermi , a parere mio , in quanto ad UGUAGLIANZA .





venerdì 29 giugno 2018

Dal mare al cuore : la Sentina di Porto d'Ascoli








C'è un vento da Nord stamani a San Benedetto del Tronto (AP), un vento robusto e risoluto, così il cielo pare fare a gara col mare a chi si spettina di più . Mi dirigo spedita, quasi sospinta direi, verso il luogo che vorrei raccontarvi. Ad accogliermi Sergio Trevisani, euro-progettista e dal 2009 Responsabile della Riserva della Sentina. Dopo pochi convenevoli e le presentazioni dei membri dello staff di volontari che gravita attorno a questo piccolo magico angolo di Camargue tra Porto d'Ascoli e Martinsicuro, iniziamo un'intensa chiaccherata seduti davanti all'antica Torre sul Porto, un edificio che dalla fine del Quattrocento presidia questo lembo di terra, essendo stata dapprima torre d'avvistamento per le imbarcazioni saracene, penitenziario poi e infine ora semplice casolare.







Parecchi sono gli intoppi che incontra il nostro ospite nello svolgere il suo non facile ruolo: burocrazia, mancanza di fondi, arretratezza culturale di una terra che ancora pare poco matura per comprendere il fascino di un ecosistema siffatto. Stiamo parlando di un'area della "Rete Natura 2000",formata da un insieme di piccoli stagni salmastri e da praterie salse retrodunali con associazioni vegetali altamente specializzate all'ambiente costiero e perciò del tutto peculiari. La zona comprende residui degli ecosistemi tipici delle coste basse e sabbiose, un tempo molto diffusi ma oggi di grande interesse essendo ormai rarissimi in tutto il litorale regionale, antropizzato in modo pressoché continuo; in particolare è l'unica testimonianza di ambiente palustre salmastro rimasta nelle Marche.





Come sa chi mi legge da più tempo, non sono certo una biologa o una forsennata ambientalista, nè tantomeno un'assidua birdwatcher . Ma vi assicuro che fare una passeggiata "consapevole" in questi luoghi dell'anima, dove il silenzio è interrotto solo dal vento, dalle onde o dal canto degli uccelli che qui transitano, fa tanto bene allo spirito .
Il sogno di Sergio, a quanto pare, sarebbe quello di farne un ' Area Marina e Costiera Protetta, coinvolgendo di più la parte costiera della riserva, in un dialogo costruttivo coi pescatori,in particolare quelli di vongole, per far sì che si spostino qualche centinaia di metri più a largo, avere magari anche un sempre maggiore appoggio da parte degli organi amministrativi, comunali, regionali . Quello che già avviene è portare le scolaresche in Sentina ( dopo aver preparato loro la strada con incontri frontali e introduzioni al visual census ) per assolvere al vero compito di un ambientalista: educare le nuove generazioni al rispetto, alla conoscenza , alla valorizzazione, all' amore per la natura, un amore che conduca all'autodeterminazione.





Ci sono nuove sfide all'orizzonte, l'arretramento costiero erode pezzi sempre più vasti di arenile; le testuggini palustri riterranno idoneo questo sito per farvi nascere la prole? Si riuscirà a trasmettere ad un bimbo che l'airone bianco non si alza in volo ovunque? La fortuna di poter girare in bicicletta dove fino a qualche anno fa erano i cacciatori di anatre a spartirsi il territorio...,la possibilità di sapere che esiste un'alternativa al turismo industriale e che - vivaddio! - San Benedetto non è solo palme e chalet.
Volete mettere l'emozione di trovarsi all'alba, diciamo un 21 giugno qualunque ed assaporare un concerto in riva al mare, mentre vi godete lo spettacolo del sole che sorge nel giorno del suo più lungo turno?
Qui in Sentina si può fare, anche grazie a Sergio e alla sua équipe .
https://youtu.be/XFbmUuUpuPc









venerdì 22 giugno 2018

Perchè scrivere ?

Parlo di me , come sempre . Il mio rapporto con la pagina bianca è iniziato naturalmente leggendo:  Zanna bianca, La piccola Fadette , letture delle medie. O forse no, è iniziato ascoltando.  Prima le fiabe sonore con il mio portatile giradischi arancione : Il gatto con gli stivali, il soldatino di piombo, la piccola guardiana delle oche. C'erano parole e musica , le mie due grandi passioni. Dall'ascolto passai al desiderio , all'urgenza , al divertimento di scrivere io stessa, proprio per il gusto di rileggere il frutto del mio lavoro . Come un contadino che assaggia per primo il suo vino. Mi ricordo di un
lavoro di gruppo in seconda media , ci vedevamo a casa del Chiella in via Bramante per inventare una storia fantastica ed è inutile dirvi che il novantanove per cento delle idee provenivano dal mio cervello avido . Alla fine montai un racconto su una bambina che viaggiava per l'universo a bordo di un'astronave a forma di matitona esplorando pianeti monocromatici per poi approdare alla meta finale : il pianeta arcobaleno. Già ero matura per andare oltre il consueto , un po' più a fondo della maggiorparte delle mie coetanee immerse più di me nella scelta di vestiti ,trucchi , pettinature e tutto ciò che poteva farle sentire sempre meno bambine.Io stavo aggrappata alla mia ingenuità come un granchio allo scoglio , non ero pronta a fare il salto , odiavo le mie nuove tette sporgenti , il ciclo che vivevo come un'onta ingiustificata , gli sguardi sempre più invadenti del maschio .
Ero già problematica ma inoffensiva , chiedevo solamente che non mi rompessero più di tanto , avevo un gran bel da fare nella mia testa che proprio non riuscivo a canalizzare il flusso dei pensieri nuovi e sempre più ingombranti . Una diga naturale ( la mia immaturità suppongo) impediva loro di esplodere e lasciarmi libera o almeno più leggera. Se considerate che le mie letture estive in terza media si sono basate su Italo Svevo ( La coscienza di Zeno, Senilità ) potete farvi un quadro di quanto in salita poteva andare la mia vita sociale. Unica distrazione : il tennis , che praticavo senza troppa trance agonistica ma con un sano piacere di migliorarmi in uno sport che mi pareva fatto apposta per me : la giusta via di mezzo tra corpo e cervello ( nel mio caso prevaleva il secondo, ma ci stavo lavorando…). Il contesto poi era spaziale : Tennis Club Milano , anni ottanta … la crème de la crème ! Ho visto più snob in quel periodo che in tutti gli anni successivi … però mi è servito come allenamento : approdare al Liceo Classico Beccaria non fu una passeggiata per una come me . O forse sì , non so : la mia mente fu da subito offuscata dalla bellezza algida  e perfetta ai miei occhi inesperti del mio compagno di classe , un adone di un metro e novanta con una nonna simpaticissima. Ci persi il sonno con lui , ma non la verginità purtroppo. Anzi , non mi diede mai nemmeno un bacetto bollandomi come amica punto e basta e inaugurando così la triste lista degli amori sfigati di Barbara.
Pazienza, rivederlo anni fa ad una cena di ex alunni mi ha fatto capire quanto davvero fossi poco pratica di uomini , sempre un bel fustacchione non c'è che dire , ma niente per cui valesse la pena di elargire tutte quelle lacrime. Un merito però questo amore platonico a senso unico ce l'ebbe e pure pesante ,visto che sono ancora qui a scrivere dopo più di vent'anni .
L' "Ode ad Andrea Grassi" fu infatti la mia prima composizione ufficiale , una roba sdolcinata , con un lessico arcaico , ma la struttura c'era e anche la passione . Bingo! Non mi fece più tanto male da allora vederlo tutti i santi giorni , sentire dalla sua suadente voce di basso ( le professoresse lo sceglievano sempre come lettore di classe, le simpaticone !) le più belle poesie di Leopardi , Saffo , i sublimi versi di Dante ; avevo scisso l'ideale dal particolare , preso ciò che mi serviva per lavorare e gettato gli scarti . Spietata e fredda come mai ero stata . Da qui in poi amore e scrittura iniziarono a procedere su binari paralleli : non troverete mai la verità nei miei versi nemmeno a scavare per un secolo. Ciò che ho di più prezioso non finirà su un foglio …
e come disse la grandissima Alda Merini ( il mio mito immortale ) :

"Più bella della poesia è stata la mia vita".

martedì 19 giugno 2018

La cicala

La cicala canta solo
per amore e spicca il volo.
Una sera o forse tre
terrà sveglio anche te .

Un richiamo di passione ,
non per gioco o distrazione ,
è questione seria assai :
canta o ti estinguerai .

Canta forte che ti senta ,
su spalanca le tue porte ,
cuore mio non ti spaventa
oramai neanche la morte .

Nel silenzio della notte
sto in ascolto e il mio dolore ,
anche se con l'ossa rotte ,
sta a pensarti ore e ore …

Perché non passa giorno ,
da te parto e torno ,
e non mi accorgo più
che io divenne tu .



giovedì 7 giugno 2018

Ode alla lentezza

Cara dolce mia indolenza
che mi salvi dalle mode,
dal frenetico che rode
se gli dai la precedenza.

Passa pure amico mio ,
non curarti se rallento,
ho capito già da tempo
come sono fatta io .

Mi scanso , passo la mano
evito sempre le liti :
visto? Ci siamo capiti
anche se parli più piano.

Rozza e pacchiana è la fretta ,
dea di mercanti e ladroni ,
eppure di tanti coglioni
cui la creanza difetta .

Pigra son stata da sempre ,
lenta a capire e ritrosa .
Ora m'è dolce la cosa
dell'andar contro corrente .

Quindi di notte mi attivo ,
quando la gente riposa ,
sola mi beo e sì scrivo
che 'l core mio più non posa .

domenica 3 giugno 2018

Scala irreale

Ghiaccio di vetro fra noi ,
gocce di sale seccate ,
ditemi voi come fate
a fingere d'essere eroi .

Un matrimonio corroso ,
egli al mattino già stanco ,
forse l'eterno riposo
lo salverà o forse manco .

Vero che tutto mi fugge ,
taglio capelli e speranze ,
nuda mi guardo da lunge ,
chi abiterà le mie stanze ?

S'ode laggiù un menestrello ,
chiama gridando in silenzio ,
lui pure giace , fratello ,
orbo di speme e sì bello .

Ora non posso che stare ,
ora bisogna riempire ,
solco profondo m'appare ,
grida la voglia di uscire .

Fuori si vive con gioia ,
fuori la grinta o la gogna ,
sbatto la testa nel muro
lui crolla , io la duro .

Ammantata di luna
mi perdo a cercare
la vera fortuna ,
la mia scala irreale .

venerdì 1 giugno 2018

" Danny Low " - Cap.1

Il cowboy aveva fretta , si tolse la maglia inzuppata di sangue non suo e si buttò sotto una doccia gelida. Doveva pensare e farlo velocemente , uno stupido sbaglio , un  banale errore e sarebbe andato tutto all'aria . Perché lei si era fatta viva proprio ora ? Cosa la spaventava tanto da farle perdere l'abituale prudenza per cui lui l'aveva sempre apprezzata ? Sembrava ancora più sexy quando il terrore l'assaliva , rendendole le guance ed il petto rossi e caldi . Non si vedevano da un po' e di certo quello era il momento meno adatto per ricucire il rapporto. Aveva appena dovuto liberarsi di uno scagnozzo di Jack-dita di ragno e la cosa si era fatta più complicata di quanto avesse preventivato. Lo stronzo si era impigliato con il giubbino in una roccia che spuntava nel canale e così si era dovuto affrettare a disincastrarlo prima che albeggiasse. Pesava anche da vivo quel maiale , in più perdeva sangue da ogni fottutissimo buco, neanche avesse usato i dum dum calibro 45 !
Immerso nei suoi piani non si era accorto che lei era entrata in bagno e si stava spogliando . Il vetro della doccia le restituiva l'immagine del suo Danny , bello e dannato , due spalle da rugby e tutto il resto al posto giusto . Aveva così voglia di lui che si infilò sotto il getto d'acqua senza nemmeno togliersi la gonna . Naturalmente non era il momento , di sicuro non c'era tempo , palesemente ne avevano entrambi un bisogno assoluto e non ci fu nulla da fare o da dire .
" Hai una macchia di sangue dietro l'orecchio , vuoi che la lecchi ? ". Sempre la solita porca , non si smentiva mai .
" Mettiti questi , che è tardi , cristo !" disse Danny tirandole dei jeans di dieci anni prima .
I due uscirono che il sole era appena sbucato da dietro la facciata del palazzo liberty , li colpì un raggio poco prima che s'infilassero all'unisono gli occhiali da sole , salendo sull'auto di lei . Danny mise in moto , le prese il mento fra il pollice e l'indice e le chiese :" Pronta ? ".
Lei sorrise per quel gesto così familiare e rispose sarcasticamente : " Con te non lo sono mai abbastanza , ma adesso parti o siamo fottuti sul serio ! ".
L'alba di un nuovo giorno , una scommessa aperta e , per due come loro , l'ennesima folle sfida  .

giovedì 31 maggio 2018

Nella tana del ... Prof!

Lui era un uomo interessante , fisico allenato , un po' brizzolato , naso leggermente aquilino , denti da fumatore assiduo , segni particolari : era il suo professore di greco e latino .
Tutto iniziò una mattina , durante l'ora di religione . Lei aveva optato per l'alternativa , cioè un'ora libera in cui studiare o leggere o quel che voleva . Era appoggiata alla finestra che dava sul cortile della scuola , leggeva Proust in lingua originale  e , al solito , pensava. Lui le si avvicinò incuriosito dal libro , lo prese con fare autoritario , lesse il titolo e fece un mezzo sorriso compiaciuto . Si scambiarono due o tre parole sulla letteratura francese , nulla più . La campanella suonò, gli studenti si buttarono nell'intervallo come vespe intorno ad una costina , tutto normale , ma di normale per lei da lì in poi non fu più niente .
Il professore cominciò ad interessarsi alla sua vita privata , indagando  su eventuali relazioni sentimentali della studentessa , sempre in quell'ora buca , fino a sconfinare in ciò che di più intimo c'è per una ragazza di diciotto anni appena compiuti : il suo look . Le diede delle dritte su come valorizzarsi , sottolineando il fatto che con la gonna al posto dei soliti pantaloni sarebbe stata cento volte meglio . Lì per lì non gli diede retta , ma quelle parole dette da tanta autorevole fonte fecero breccia lentamente nel suo giovane animo . Si diede così alla ricerca di un suo nuovo stile , avrebbe comprato scarpe e gonna o almeno ci avrebbe provato .
Passarono due o tre settimane ed eccola spuntare in classe vestita da piccola donna in carriera : tacco medio , gonna sopra il ginocchio , un filo di trucco . Mancava solo il trench che , fortunatamente , non era riuscita a trovare . Non si curò molto degli sguardi dei compagni , mirava ad altro in quel momento , voleva vedere se quella nuova se stessa avrebbe interessato il cinquantenne che l'aveva così ben istruita .
Non si sa se fu la gonna , il tacchetto o il phard , tant'è che piovve un invito quasi immediato e lei ne fu molto lusingata . Non era un invito galante come si legge nei romanzi o si vede nei film , era più una roba del tipo : ti va di venire a casa mia a ripassare ? Ripassare o non ripassare , questo è  il problema...tentennò per qualche giorno , ma alla fine capitolò , spinta da una curiosità che la faceva sentire davvero , davvero cattiva .
Suonò , un po' tesa , al citofono dell'appartamento che le era stato indicato con tono prudente e quasi misterioso . La cosa le puzzava , la cosa la intrigava . Forse non si era portata dietro nemmeno i libri , forse non ne aveva parlato a nessuno , il mondo ignorava ciò che stava per succederle.
Entrò e lui aveva una strana espressione , da lupo cattivo magari un po' stanco di quel gioco . Lei era calma , preparata al peggio e sicura di sé . Si trovava in quella casa perché l'aveva voluto e adesso erano cavoli suoi . Il lupo le girò intorno , con fare predatorio . Lei non si scompose , andò alla finestra , dandogli le spalle . Tattica perfetta , deve aver pensato lui. In men che non si dica le fu dietro e non le ci volle molto per capire che non era un uni-posca a premere contro la sua schiena . Non si sentiva in imbarazzo , anzi .
Le cose scivolarono velocemente , senza troppi preamboli si finì nella camera di quello scannatoio travestito da studio … ah!se quei muri avessero potuto parlare …
Non fu molto divertente per lui ,immagino. Lei lo guardò così , con le braghe calate e lo sguardo maliardo e le vennero in mente tutte le caricature che il suo compagno aveva disegnato del professore e dei suoi colleghi , la voglia di ridere prese il sopravvento proprio in quel momento dove ridere è praticamente vietato. Non intendeva offendere la virilità del Dottore in lingue e letterature classiche ,nonché autore di svariati testi in materia ,prode cavallerizzo e tombeur de femmes universalmente noto. Non era nemmeno sua intenzione farselo proprio nemico. Quindi , con quel briciolo di serietà che riuscì a racimolare in un momento tanto grottesco , mormorò all'orecchio del prof desnudo una frase del genere : " Scusa , ma ho un fidanzato davvero molto geloso che mi sta aspettando qui sotto. Se non scendo subito farà un gran casino!". E corse giù dal suo invisibile cavaliere , con un misto di stupore ed incredulità , ma integra . Lupo o non lupo , stranamente da quel giorno in poi lei ebbe un 6-  fisso nelle sue materie , che avesse studiato o no .Cosa significava quel voto? Ad un passo dalla sufficienza ? Quasi sufficientemente donna ? "Sei meno" stupida di quanto pensassi ?
Non si sa , ma si seppe poi che lei non fu l'unica Cappuccetto Rosso ad essere attirata nella tana del lupo e  quest'ultimo qualche giorno di carcere se lo fece anche , per colpa della fretta di non aspettare che la donzelletta compisse almeno i diciotto anni.
In una cosa però ci aveva preso : la gonna alla mia compagna stava proprio da dio!

"E tu non sei un cazzo di niente" , a scuola di vita da Vecchioni

Non servono molte parole per introdurre questo pezzo , una poesia più che una canzone .
Un dialogo appassionato con il dolore , compagno di vita , nemico giurato e poi perdonato dopo averlo sconfitto . Gli accenni alla biografia dell'autore non allontanano chi ascolta , anzi lo coinvolgono in una cronaca di guerra eterna tra la sofferenza profonda ed il bisogno , naturale , di restare aggrappati alla vita . In questo caso ciò che ci salva non è un dio che non esiste , ma il fatto di scrivere e la musica , gli amici , la famiglia , i sogni , le emozioni , la vita insomma è più forte del dolore. Resta lo spazio per esprimere una sorta di  pietas  per un sentimento che , per sua natura , è condannato alla solitudine di un 'errabonda esistenza nascosta , un sentimento che qui è raffigurato con dita da ragno e occhi come voragini di pianto .

Ho conosciuto il dolore

Ho conosciuto il dolore ,
di persona  (s'intende ) ,
e lui mi ha conosciuto.
Siamo amici da sempre ,
io non l'ho mai perduto ,
lui tanto meno ;
che , anzi , si sente come finito
se, per un giorno solo ,
non mi vede o non mi sente .
Ho conosciuto il dolore
e mi è sembrato ridicolo ,
quando gli dò di gomito ,
quando gli dico in faccia :
" Ma a chi vuoi far paura? ".
Ho conosciuto il dolore:
ed era il figlio malato ,
la ragazza perduta all'orizzonte ,
il sogno strozzato ,
l'indifferenza del mondo alla fame,
alla povertà, alla vita.
Il brigante nell'angolo
nascosto, vigliacco, battuto tumore .
Dio, che non c'era
e giurava di esserci, ah! se giurava di esserci….
e non c'era .
Ho conosciuto il dolore
e l'ho preso a colpi di canzoni e parole ,
per farlo tremare ,
per farlo impallidire ,
per farlo tornare nell' angolo ,
così pieno di botte ,
così massacrato ,stordito , imballato ,
così sputtanato che , al segnale del gong ,
saltò fuori dal ring e non si fece mai più ,
mai più vedere .
Poi l'ho fermato in un bar,
che neanche lo conosceva la gente...
l'ho fermato per dirgli :
"Con me non puoi niente!".
Ho conosciuto il dolore
e ho avuto pietà di lui,
della sua solitudine,
delle sue dita da ragno ,
di essere condannato al suo mestiere ,
condannato al suo dolore .
L'ho guardato negli occhi ,
che sono voragini e strappi
di sogni infranti , respiri interrotti ,
ultime stelle di disperati amanti .
"Ti vuoi fermare un momento?" - gli ho chiesto -
"Insomma , vuoi smetterla di nasconderti ? Ti vuoi sedere ?
Per una volta ascoltami ! Ascoltami
…. e non  fiatare! ".
Hai fatto di tutto
per disarmarmi la vita
e non sai , non puoi sapere
che mi passi come un'ombra sottile sfiorente ,
appena appena toccante ,
e non hai vie di uscita
perché , nel cuore appreso ,
in questo attendere ,
anche in un solo attimo ,
l'emozione di amici che partono ,
figli che nascono ,
sogni che corrono nel mio presente ,
io sono vivo
e tu , mio dolore ,
non conti un cazzo di niente!

Ti ho conosciuto , dolore , in una notte di inverno ;
una di quelle notti che assomigliano a un giorno .
Ma , in mezzo alle stelle invisibili e spente ,
io sono un uomo 
e tu 
non sei un cazzo di niente !

lunedì 28 maggio 2018

Venessia galleggia ancora

Torno a Venezia dopo una decina d'anni . La magia si rinnova già dal primo sguardo fuori Santa Lucia . L' aristocratica vecchia Signora appoggiata languidamente sulla laguna cosa avrà da raccontarmi , oggi ?
Turisti tanti , viaggiatori quanti ? Chi si sottrae al percorso standard degli incanalati tra i canali , scopre una città semi deserta e sempre misteriosa . La presenza delle osterie mi rincuora , si beve ancora bene con la spensieratezza di chi non deve poi guidare . I bambini che giocano nei Campi mi ricordano che qualche residente resiste , ma mi chiedo come potrebbe essere vivere qui , in un'oasi galleggiante , un'ampolla di vetro finissimo dall'equilibrio precario. Lo senti , lo respiri , lo tocchi lo scricchiolio costante. Da una parte navi da crociera che vomitano orde sterminate di umanità stereotipata e dall'aria vagamente annoiata . Dall'altra la tappezzeria logora di un broccato stinto sopra la gondola nera che per soli 80€ ( tariffa fissa , non si discute) ti illude per mezz'ora di essere un po' nobile.
Nei momenti in cui , volente o nolente , ti trovi circondato dalla massa forestiera non puoi far altro che mollare gli ormeggi e lasciarti cullare da quella babele di lingue , idiomi mischiati provenienti da tutto il mondo che , schiacciati in un ponticello largo due metri scarsi , rivelano per un attimo quanto siamo diversi come pesci di differenti specie in un acquario di incomunicabilità , bestie in cattività temporanea e consapevole. Non ci si può perdere a Venezia , ma non si può nemmeno scegliere esattamente dove andare . L'atleta americano si sveglia di buon mattino convinto di farsi la sua mezz'ora di corsa , ma ecco spuntare in fondo alla calle l'acqua che non puoi evitare . Allora torna indietro e ricalcola il percorso , un po' seccato da quella sosta indesiderata . Anche i navigatori satellitari non ti sono di grande aiuto qui , troppe distrazioni ti costringono a guardare in ogni direzione , ovunque è Venezia , così magnetica ed inafferrabile .
Cartier e davanti alle sue vetrine seduta una vecchia zingara col bicchiere dell'elemosina.
Piccioni e gabbiani , molti più gabbiani di quanti me ne ricordassi .
Qualche vecio su una sedia , un bell'uomo dai vestiti costosi ed eleganti , una bimba sul girello.
Il gondoliere mi racconta di quella volta che quasi cascava dalla gondola nel canale se non s'aggrappava al muro di una casa al volo , e mentre lo dice passa dall'altro lato del rio un collega più giovane che ha ascoltato e ora se la ride di gusto ; i due si scambiano due o tre frasi in dialetto stretto prima di scivolare via nel traffico del sabato pomeriggio .


martedì 22 maggio 2018

U jadduzzu ( il galletto )

Il bello delle canzoni tradizionali è il loro essere dirette. Più si cerca di nascondere , più si trova il significato vero , l'intenzione reale dell'autore . Qui si parla di un galletto stratosferico , un regalo della zia ( un cugino? ), un tipo alla Marlon Brando per intenderci . L'invidia della gente ha fatto sì che il ragazzo ( ops pardon! il galletto ) se la squagliasse dal paese , lasciando tutte le galline del pollaio talmente sconsolate da non riuscire più a fare neanche un uovo.
Ho cercato di lasciare il testo il più possibile vicino al siciliano , anche per una questione di rime e assonanze .Ci son termini intraducibili ma di comune esegesi , come "n'draghetista" qui nell'accezione di furfante , il "ganassa" lombardo per intenderci , oppure "femminaro" che rende meglio di "donnaiolo" , è più ruspante .


U jadduzzu 

O comare , bedda mia ,
aiutatemi a trovare
il galletto che perdìa
e nun sacciu com'hai a fare.
Il mio gallo canterino
notte e giorno mi cantava ,
mi cantava e mi diceva ,
mi faceva lu chicchirichì...
mi cantava e mi diceva ,
mi faceva lu chicchirichì...
Chicchirichì , cuccurucù ,
me lu rubbaru e non sacciu cu fu...
Chicchirichì , cuccurucù
me lu rubbaru e non sacciu cu fu .

Bella gente ,che sventura !
Questo gallo che perdìa
era il meglio del pollaio ,
fu un regalo di mia zia ,
era un gallo portentoso ,
ogni botta era un pertuso .
Fu l'invidia della gente
che lo fece squagliare di qua
Chicchirichì…
Era un gallo mascolino
becco lesto e cresta dritta ,
grande amante , femminaro ,                    
malandrino e n'dranghetista.
Le galline sconsolate
non mi fanno neanche un uovo ,
son perduta se non lo trovo
aiutatemi per carità !

domenica 20 maggio 2018

PIERANGELO BERTOLI - CACCIA ALLA VOLPE





Una delle mie preferite , per testo ,immagini e musica. Le parole son scelte con cura , ti senti dentro alla storia narrata , riesci perfino ad annusare l'umidità del sottobosco, ad ascoltare i due battiti : quello del cacciatore - uomo e quello della volpe - donna . Lei è  bionda , intelligente , scaltra , pratica del gioco dell'amore . Lui sembra un po' imbranato , innamorato ma indeciso , troppo pavido per quegli occhi furbi … 

Il finale è di un ritmo incalzante che trascina , la frase che cattura è  "Più che sparare a lei che ama , spara alla rabbia d'esser solo"... Un capolavoro , quasi un cortometraggio in musica .


Caccia alla volpe 


Suoni di passi nella via, lui bussa alla porta
ed entra in fretta ,dentro al cuore della notte.
Fuori che importa che ora è , c'è un buco nel tempo ,
quando una carezza lo fa vivere due volte .
A volte si cambia lo scenario per acquistare un pezzo di inutilità ,
dimenticando il tempo che non tornerà .
L'aveva conosciuta quando il treno parte
e ci si sente liberi di impomatarsi il cuore, di liberare uno sguardo forte .
Lei raccoglieva il duello e le schermaglie ,
giocava molto bene e come una volpe nascondeva il suo tesoro fra le sterpaglie .
Lui fuori dalla tana ad aspettar che uscisse , con quella testa bionda tra le foglie rosse ,
desiderando forte che non gli sfuggisse.
Coi sensi appesi al vento, la sente già accanto ,
fra le betulle e il sole e un'altra sera che viene
e sempre l'ultima occasione che perdi e allora … 

Fuoco, le mira alla fronte.
Fuoco, si spara alla volpe  ,si apre la caccia questa notte .
Fuoco, agli occhi di ghiaccio.
Fuoco, tra i rami di vischio ,
col cuore non perde le sue tracce.

La trova, la perde, la ritrova, ci lascia la carne e la paura .
Ma sa che non basterà una notte per avere la sua pelle o le sue trecce .
Ripensa ai suoi anni spesi male , a guardare la luna col cannocchiale ,


distante dal gusto della vita, ma adesso lei gli canta tra le dita .

Scende la nebbia , che silenzio , come se il bosco fosse spento .
Una manciata di nevischio copre le tracce sul percorso .
Meglio tornare, meglio andare, mette alle spalle il suo fucile .
Eppure quegli occhi di nascosto seguono sempre le sue mosse .
E sente che il vuoto torna ancora , col tempo diventa una preghiera
e più che sparare a lei che ama, spara alla rabbia d'esser solo
e torna di nuovo il tempo che il tuono si fa violento
e vuol sentire cantare un'altra età dalla sua gola
e il suo profumo nella notte gli fa strada , ricarica ancora, prende la mira e ...

Fuoco! 

Fuoco! 
Si apre la caccia questa notte.
Fuoco, agli occhi di giaccio.
Fuoco, tra i rami di vischio.
Col cuore non perde le sue tracce . 


Fuoco, le mira alla fronte.

Fuoco, si spara alla volpe ,
si apre la caccia questa notte .

mercoledì 16 maggio 2018

All'angolo

Un fazzoletto sporco ,
la crosta di una pizza ,
il filo che avanza dall'orlo ...
sono io per te : uno scarto .
Quando ben bene m'hai
adoprato e succhiato ,
mi molli a terra .
Male ti faccia
sapere che , tra i miei difetti ,
uno t'è sfuggito dalla lista .
Non mi arrendo mai .
Magari mi fermo all'angolo ,
a prender fiato e a studiare
il percorso più sereno
per dimenticarti
e ripartire .

lunedì 14 maggio 2018

angolo libri : Whisky , parole & una pala di r.h. Sin



Poesie per cuori in fiamme - recita il sottotitolo -, poesie scritte da un uomo che ha la pelle di una donna - dico io- . Poesie che ti consolano e ti danno forza , consapevolezza , dignità .
Non è l'amore il vero protagonista di questa raccolta del giovane poeta statunitense uscita pochi mesi fa . La lotta interiore per affermare il sé , l'autoconvincimento nelle proprie risorse e il desiderio di gridare al mondo che ce la si può fare a riemergere da una ,o più ..., delusioni .
Condivido quelle poesie che mi hanno maggiormente stimolato e vi invito a dare una lettura vorace
( son testi brevi ,scritti senza fronzoli ma profondi e veri ) .Tra l'altro il collega usa pochissima punteggiatura e quasi mai le maiuscole , inutile dirvi che il suo stile mi è parso subito familiare...


baratto moderno

se usi il sesso come merce di scambio
comunque vada
finisci fottuta





rottura

non sei mai stata quella giusta
non è mai stato amore
e non eravamo destinati
a essere felici insieme
eri solo necessaria

dovevo farmi ferire da te
per trovare la mia forza





tutte le piccole cose

se non ami il modo
in cui strizza gli occhi quando sorride
o il modo in cui le sue labbra
si incurvano
quando è piena di risate
smettila , cazzo , di farle perdere tempo





leggere il rimpianto

sei il capitolo della mia vita
che avrei dovuto saltare



angolo libri : Stronzi di Aaron James



Cos'è uno stronzo? Leggete questo libro per capire meglio la categoria di persone che più infastidiscono le nostre esistenze . Un saggio filosofico - psicologico - scientifico che inizia con una dedica particolare : " Ai miei genitori" ...

martedì 8 maggio 2018

Grazie

Grazie per avermi mollato
e dato in pasto al vuoto .
Grazie per avermi illuso
di aver capito chi fossi .
Grazie per i testi
che non hai cagato .
Grazie per la tua assenza
completa di buonsenso .
Grazie per l'amore
che hai tutto respinto .
Grazie per le lacrime
che hai abbeverato .
Grazie per le carezze
che non hai sentito .
Grazie per le maledizioni
che grazie a te ho inventato .
Grazie per avermi voltato
le spalle quando proprio
di te avrei avuto bisogno .
Grazie di apparirmi
ancora e sempre in sogno .
Grazie della porta sbattuta
in faccia come fossimo due uomini .
Grazie per esserti scordato
di me . E grazie anche a lei .
Infine grazie d'esser sparito
perché ora anche se ti rivedessi ,
non ti riconoscerei .
Mille volte grazie
e plausi all' istrione ,
che fa tanto rima
con quel noto nome ,
di quella nota canzone
dove Mina si sgola e poi
si fuma una sigaretta ,
mandandolo a cagare ,
sì , ma senza fretta ...

Fantasia da buttare

Seguì la foglia finché poté ,
dietro l'angolo la perse ,
il sottile rimpianto ,
un docile dolore
e poi nulla più .
Perché allora non cerchi ,
istruita dall'ordine naturale ,
come le cose perse ,
di morire anche tu ?
Un respiro a tutto campo ,
panoramica globale ,
un ultimo saluto ,
girare i tacchi e via !
Tanto rimarrà questo .
Di me , a lungo :
scie di sogni arrampicati
e piedi troppo fermi .
La paura l'ho smarrita
insieme al desiderio ,
chi guarda in me ora
non si spiega come
mi regga ritta ancora .
Piedi fermi , rispondo
leccando una lacrima al volo ,
e fantasia da buttare .

sabato 5 maggio 2018

angolo testi : "Vietato fermarsi" di Fabio Miani

Immersa nell'ascolto dei nuovi pezzi di uno dei miei cantautori preferiti , oggi  m'imbatto in quella che si suol definire la title track , ovvero la traccia che dà il titolo all'album .
Forse la canzone più "politica" di Fabio Miani , non a caso i versi che mi hanno colpita fin dall'inizio sono quelli in cui si dipinge "il buio" ( dell'anima) come un mostro coi denti e occhi tanto terribili da non poter essere descritti . Da qui parte un'invettiva breve quanto efficace sul tema dell'ingiustizia e del peso che riveste nella società contemporanea in cui , aggiungo io , la meritocrazia è svilita e denigrata per lasciare il posto ai soliti giochini di scambio ...
Quanto la depressione personale e l'ingiustizia sociale vadano di pari passo , lascio a voi di giudicare , ognuno secondo il proprio metro .

Vietato fermarsi

Io non so se è stato il tempo a cercarmi l'anima .
Mi dicevano di non piangere più ,
stare male adesso è solo una follia ,
è una follia ...
Ma io non c'ho creduto ,
ho guardato il cielo un'altra volta ,
sentivo caldo e bisogno di gridare .
Basta poco , un passo falso ,
poi l'inganno di una strada inservibile ,
troppo grande la mia solitudine ,
mentre sfogo la mia rabbia contro i muri
di questa stanza ...
Maledetti tutti i vincoli
che non lasciano che ostacoli
e la voglia di stare soli , con i mostri digitali ...
Noi siamo senza un'isola ,
cerchiamo il nostro mare con la musica ,
il mondo non ci fa così paura , ma la realtà ...
Io non so se è stata un'ombra
a fermare ancora il mio respiro ,
guardi il buio troppo a lungo
e va a finire che anche lui ti mette a fuoco .
E io l'ho visto , aveva i denti ...
E non venite a dire
che nessuno può dir cos'è un'ingiustizia :
non siamo stupidi , la vediamo troppo bene ...
Non siamo senza un'isola ,
finché c'è ancora tutta questa musica ,
il mondo non ci fa così paura , ma è la realtà
che ancora ci spaventa ,
e ancora ascolti questo grande vuoto :
è là che si fa duro il tuo bel gioco .
Ma è vietato fermarsi adesso ,
anche se senti quei tagli allo stomaco ,
anche se fuggi  , anche se piangi ,
anche se resti da solo negli angoli ,
senza nessuno , senza una voce ,
senza una luna che illumini gli alberi .
Respiro a fondo ,
mi basta il sole ,
mi basta il volo di un falco sugli argini ...
Mi basta il volo di un falco sugli argini .



martedì 1 maggio 2018

Il business dell'elemosina

Un cartello elettronico all 'ingresso del comune di San Lorenzo di Parabiago ieri  recitava  così :
" 350 € di multa a chi chiede l'elemosina".

domenica 29 aprile 2018

Come ri-nasce un cantautore

Prendiamo un testo di una canzone uscita da poche settimane .

Intimadanza di Fabio Miani .
Mi scuso in anticipo se ci saranno degli errori , ma ho scritto le parole ascoltando una registrazione e non sono sicurissima che il mio orecchio abbia recepito chiaramente tutto .
Ad ogni modo , questo brano è un esempio perfetto di ciò che rappresenta il cantautorato secondo i miei personali parametri .

Vi spiegherò brevemente perché mi ha così entusiasmato ascoltarla. Intanto leggiamola insieme:
( Il testo lo trovate a sinistra , ho inserito a destra in corsivo delle annotazioni mie , impressioni ,etc.)


Nato come un esodo d'estate                  - Un incipit poetico di ampio respiro , siamo già in viaggio...


come schiavo di quel po' di nostalgia ,     - Si apre una parentesi e appare il sentimento dominante


come un'anima che aspetta di partire .     -ok, non siamo ancora in viaggio , c'è qualcosa che frena ...


E piangono le favole che hai visto su di me         - Con questa sinestesia si introduce un tema caro                                                                                                                         all'autore , il suo essere in perenne " misunderstanding ".
brilla anche se appare per un attimo il disinganno .         -  ecco il punto dirimente, da qui in poi ci si                                                                                                 spiega meglio , anche se ad un primo ascolto avevo capito                                                                                                                                         " disincanto"...
Non guardare se vedi ancora quell'indifferenza ,
non giocare più con la mia irriverenza
e poi non farci caso se i miei angoli si oscurano :
l' intimo tuo gioco è solo un'opera
di strana , strana previdenza.                    - La parte centrale del brano , qui rivedo in pieno lo stile                                                                                                                puro del cantautore ,bellissima ritmica che quando                                                                                                              ascolterete il pezzo apprezzerete nei tornanti impervi ,                                                                                                                          scoscesi di una musicalità coinvolgente e di una voce capace di bassi da brividi.


Non cantare se il cuore non si tuffa in una danza ,
se è ancora troppo buio in questa stanza .
Taci la tua voce , lasciala andar via .                            -  I tempi non sono ancora maturi per fare il                                                                                                                            grande salto ,per buttarsi , c'è ancora troppa poca luce                                                                                                                        meglio aspettare in silenzio...


Certo è solo timida parvenza                         -   "parvenza" troppo aulico ? Non penso proprio , ci                                                                                                                                                            sta !
di una sana voglia di rialzarsi ancora .
Ma se il tempo finalmente si spiegasse ,                - " spiegasse " qui col doppio significato di farsi                                                                                                                                              capire e di spiegare le ali ...


io non sarei un fantasma in disgraziata prigionia ,
potrei dar via libera a questa mia età ,
che è un' opera dipinta...
Io ti ho convinta
a fare anche di me una gara aperta,
a fare del tuo intimo un villaggio                           - "villaggio" : ecco qui mi sono scervellata , ho                                                                                                                                                                anche fatto                                                                                                                                                associazioni libere e forse del tutto fuori luogo                                                                                                                           , ammetto , ma lasciamolo così ...  un po' global!


di colori e sintonie ,
di strane ideologie,
come un'onda libera che senza età
cresce , gioca contro il tempo .                       -  un finale spensierato , che stempera l'atmosfera e ci                                                                                                                        proietta verso un futuro aperto , il viaggio sembra essere                                                                                                                                           solo rimandato... 



Ritrovo in questo brano ciò che di questo autore mi è sempre garbato molto : la capacità di ricreare un suo universo parallelo , un po' alla Tim Burton , dove fluttuano donne evanescenti , un po' streghe un po' fate , molto fisiche negli sbagli che fanno , nelle cantonate che prendono e che danno  . Lascia però sempre una porta aperta , il Miani , attraverso il suo sguardo tagliente ci rimanda ad un archetipo di purezza d'animo , di onestà di sentimenti . Lontano dalla morale corrente , timido e strafottente , capace di emozionare qui anche con le sue parole. Bel lavoro , complimenti!  



Arriverà l'autunno

  Arriverà l'autunno, con le piogge e i suoi odori ed io ti avrò scordato. Perché mi attraversasti il cuore in lungo e in largo, senza a...