lunedì 28 maggio 2018

Venessia galleggia ancora

Torno a Venezia dopo una decina d'anni . La magia si rinnova già dal primo sguardo fuori Santa Lucia . L' aristocratica vecchia Signora appoggiata languidamente sulla laguna cosa avrà da raccontarmi , oggi ?
Turisti tanti , viaggiatori quanti ? Chi si sottrae al percorso standard degli incanalati tra i canali , scopre una città semi deserta e sempre misteriosa . La presenza delle osterie mi rincuora , si beve ancora bene con la spensieratezza di chi non deve poi guidare . I bambini che giocano nei Campi mi ricordano che qualche residente resiste , ma mi chiedo come potrebbe essere vivere qui , in un'oasi galleggiante , un'ampolla di vetro finissimo dall'equilibrio precario. Lo senti , lo respiri , lo tocchi lo scricchiolio costante. Da una parte navi da crociera che vomitano orde sterminate di umanità stereotipata e dall'aria vagamente annoiata . Dall'altra la tappezzeria logora di un broccato stinto sopra la gondola nera che per soli 80€ ( tariffa fissa , non si discute) ti illude per mezz'ora di essere un po' nobile.
Nei momenti in cui , volente o nolente , ti trovi circondato dalla massa forestiera non puoi far altro che mollare gli ormeggi e lasciarti cullare da quella babele di lingue , idiomi mischiati provenienti da tutto il mondo che , schiacciati in un ponticello largo due metri scarsi , rivelano per un attimo quanto siamo diversi come pesci di differenti specie in un acquario di incomunicabilità , bestie in cattività temporanea e consapevole. Non ci si può perdere a Venezia , ma non si può nemmeno scegliere esattamente dove andare . L'atleta americano si sveglia di buon mattino convinto di farsi la sua mezz'ora di corsa , ma ecco spuntare in fondo alla calle l'acqua che non puoi evitare . Allora torna indietro e ricalcola il percorso , un po' seccato da quella sosta indesiderata . Anche i navigatori satellitari non ti sono di grande aiuto qui , troppe distrazioni ti costringono a guardare in ogni direzione , ovunque è Venezia , così magnetica ed inafferrabile .
Cartier e davanti alle sue vetrine seduta una vecchia zingara col bicchiere dell'elemosina.
Piccioni e gabbiani , molti più gabbiani di quanti me ne ricordassi .
Qualche vecio su una sedia , un bell'uomo dai vestiti costosi ed eleganti , una bimba sul girello.
Il gondoliere mi racconta di quella volta che quasi cascava dalla gondola nel canale se non s'aggrappava al muro di una casa al volo , e mentre lo dice passa dall'altro lato del rio un collega più giovane che ha ascoltato e ora se la ride di gusto ; i due si scambiano due o tre frasi in dialetto stretto prima di scivolare via nel traffico del sabato pomeriggio .


4 commenti:

  1. Bellissimo racconto di una giornata memorabile!!!@

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  2. La magia di Venezia raccontata benissimo

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  3. Grazie della lettura e del complimento;ne sono davvero grata … viva la Canonica!!!

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  4. Viva la Serenissima. Quanto mi manca Venezia. Ogni sguardo una bellissima sorpresa. Sempre innamorata di lei.😍😘

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