martedì 22 maggio 2018

U jadduzzu ( il galletto )

Il bello delle canzoni tradizionali è il loro essere dirette. Più si cerca di nascondere , più si trova il significato vero , l'intenzione reale dell'autore . Qui si parla di un galletto stratosferico , un regalo della zia ( un cugino? ), un tipo alla Marlon Brando per intenderci . L'invidia della gente ha fatto sì che il ragazzo ( ops pardon! il galletto ) se la squagliasse dal paese , lasciando tutte le galline del pollaio talmente sconsolate da non riuscire più a fare neanche un uovo.
Ho cercato di lasciare il testo il più possibile vicino al siciliano , anche per una questione di rime e assonanze .Ci son termini intraducibili ma di comune esegesi , come "n'draghetista" qui nell'accezione di furfante , il "ganassa" lombardo per intenderci , oppure "femminaro" che rende meglio di "donnaiolo" , è più ruspante .


U jadduzzu 

O comare , bedda mia ,
aiutatemi a trovare
il galletto che perdìa
e nun sacciu com'hai a fare.
Il mio gallo canterino
notte e giorno mi cantava ,
mi cantava e mi diceva ,
mi faceva lu chicchirichì...
mi cantava e mi diceva ,
mi faceva lu chicchirichì...
Chicchirichì , cuccurucù ,
me lu rubbaru e non sacciu cu fu...
Chicchirichì , cuccurucù
me lu rubbaru e non sacciu cu fu .

Bella gente ,che sventura !
Questo gallo che perdìa
era il meglio del pollaio ,
fu un regalo di mia zia ,
era un gallo portentoso ,
ogni botta era un pertuso .
Fu l'invidia della gente
che lo fece squagliare di qua
Chicchirichì…
Era un gallo mascolino
becco lesto e cresta dritta ,
grande amante , femminaro ,                    
malandrino e n'dranghetista.
Le galline sconsolate
non mi fanno neanche un uovo ,
son perduta se non lo trovo
aiutatemi per carità !

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