Prendiamo un testo di una canzone uscita da poche settimane .
Intimadanza di Fabio Miani .
Mi scuso in anticipo se ci saranno degli errori , ma ho scritto le parole ascoltando una registrazione e non sono sicurissima che il mio orecchio abbia recepito chiaramente tutto .
Ad ogni modo , questo brano è un esempio perfetto di ciò che rappresenta il cantautorato secondo i miei personali parametri .
Vi spiegherò brevemente perché mi ha così entusiasmato ascoltarla. Intanto leggiamola insieme:
( Il testo lo trovate a sinistra , ho inserito a destra in corsivo delle annotazioni mie , impressioni ,etc.)
Certo è solo timida parvenza - "parvenza" troppo aulico ? Non penso proprio , ci sta !
io non sarei un fantasma in disgraziata prigionia ,
Ritrovo in questo brano ciò che di questo autore mi è sempre garbato molto : la capacità di ricreare un suo universo parallelo , un po' alla Tim Burton , dove fluttuano donne evanescenti , un po' streghe un po' fate , molto fisiche negli sbagli che fanno , nelle cantonate che prendono e che danno . Lascia però sempre una porta aperta , il Miani , attraverso il suo sguardo tagliente ci rimanda ad un archetipo di purezza d'animo , di onestà di sentimenti . Lontano dalla morale corrente , timido e strafottente , capace di emozionare qui anche con le sue parole. Bel lavoro , complimenti!
Intimadanza di Fabio Miani .
Mi scuso in anticipo se ci saranno degli errori , ma ho scritto le parole ascoltando una registrazione e non sono sicurissima che il mio orecchio abbia recepito chiaramente tutto .
Ad ogni modo , questo brano è un esempio perfetto di ciò che rappresenta il cantautorato secondo i miei personali parametri .
Vi spiegherò brevemente perché mi ha così entusiasmato ascoltarla. Intanto leggiamola insieme:
( Il testo lo trovate a sinistra , ho inserito a destra in corsivo delle annotazioni mie , impressioni ,etc.)
Nato come un esodo d'estate - Un incipit poetico di ampio respiro , siamo già in viaggio...
come schiavo di quel po' di nostalgia , - Si apre una parentesi e appare il sentimento dominante
come un'anima che aspetta di partire . -ok, non siamo ancora in viaggio , c'è qualcosa che frena ...
E piangono le favole che hai visto su di me - Con questa sinestesia si introduce un tema caro all'autore , il suo essere in perenne " misunderstanding ".
brilla anche se appare per un attimo il disinganno . - ecco il punto dirimente, da qui in poi ci si spiega meglio , anche se ad un primo ascolto avevo capito " disincanto"...
Non guardare se vedi ancora quell'indifferenza ,
non giocare più con la mia irriverenza
e poi non farci caso se i miei angoli si oscurano :
l' intimo tuo gioco è solo un'opera
di strana , strana previdenza. - La parte centrale del brano , qui rivedo in pieno lo stile puro del cantautore ,bellissima ritmica che quando ascolterete il pezzo apprezzerete nei tornanti impervi , scoscesi di una musicalità coinvolgente e di una voce capace di bassi da brividi.
Non cantare se il cuore non si tuffa in una danza ,
se è ancora troppo buio in questa stanza .
Taci la tua voce , lasciala andar via . - I tempi non sono ancora maturi per fare il grande salto ,per buttarsi , c'è ancora troppa poca luce meglio aspettare in silenzio...
Certo è solo timida parvenza - "parvenza" troppo aulico ? Non penso proprio , ci sta !
di una sana voglia di rialzarsi ancora .
Ma se il tempo finalmente si spiegasse , - " spiegasse " qui col doppio significato di farsi capire e di spiegare le ali ...
io non sarei un fantasma in disgraziata prigionia ,
potrei dar via libera a questa mia età ,
che è un' opera dipinta...
Io ti ho convinta
a fare anche di me una gara aperta,
a fare del tuo intimo un villaggio - "villaggio" : ecco qui mi sono scervellata , ho anche fatto associazioni libere e forse del tutto fuori luogo , ammetto , ma lasciamolo così ... un po' global!
di colori e sintonie ,
di strane ideologie,
come un'onda libera che senza età
cresce , gioca contro il tempo . - un finale spensierato , che stempera l'atmosfera e ci proietta verso un futuro aperto , il viaggio sembra essere solo rimandato...
Ritrovo in questo brano ciò che di questo autore mi è sempre garbato molto : la capacità di ricreare un suo universo parallelo , un po' alla Tim Burton , dove fluttuano donne evanescenti , un po' streghe un po' fate , molto fisiche negli sbagli che fanno , nelle cantonate che prendono e che danno . Lascia però sempre una porta aperta , il Miani , attraverso il suo sguardo tagliente ci rimanda ad un archetipo di purezza d'animo , di onestà di sentimenti . Lontano dalla morale corrente , timido e strafottente , capace di emozionare qui anche con le sue parole. Bel lavoro , complimenti!