C'è un vento da Nord stamani a San Benedetto del Tronto (AP), un vento robusto e risoluto, così il cielo pare fare a gara col mare a chi si spettina di più . Mi dirigo spedita, quasi sospinta direi, verso il luogo che vorrei raccontarvi. Ad accogliermi Sergio Trevisani, euro-progettista e dal 2009 Responsabile della Riserva della Sentina. Dopo pochi convenevoli e le presentazioni dei membri dello staff di volontari che gravita attorno a questo piccolo magico angolo di Camargue tra Porto d'Ascoli e Martinsicuro, iniziamo un'intensa chiaccherata seduti davanti all'antica Torre sul Porto, un edificio che dalla fine del Quattrocento presidia questo lembo di terra, essendo stata dapprima torre d'avvistamento per le imbarcazioni saracene, penitenziario poi e infine ora semplice casolare.
Parecchi sono gli intoppi che incontra il nostro ospite nello svolgere il suo non facile ruolo: burocrazia, mancanza di fondi, arretratezza culturale di una terra che ancora pare poco matura per comprendere il fascino di un ecosistema siffatto. Stiamo parlando di un'area della "Rete Natura 2000",formata da un insieme di piccoli stagni salmastri e da praterie salse retrodunali con associazioni vegetali altamente specializzate all'ambiente costiero e perciò del tutto peculiari. La zona comprende residui degli ecosistemi tipici delle coste basse e sabbiose, un tempo molto diffusi ma oggi di grande interesse essendo ormai rarissimi in tutto il litorale regionale, antropizzato in modo pressoché continuo; in particolare è l'unica testimonianza di ambiente palustre salmastro rimasta nelle Marche.
Come sa chi mi legge da più tempo, non sono certo una biologa o una forsennata ambientalista, nè tantomeno un'assidua birdwatcher . Ma vi assicuro che fare una passeggiata "consapevole" in questi luoghi dell'anima, dove il silenzio è interrotto solo dal vento, dalle onde o dal canto degli uccelli che qui transitano, fa tanto bene allo spirito .
Il sogno di Sergio, a quanto pare, sarebbe quello di farne un ' Area Marina e Costiera Protetta, coinvolgendo di più la parte costiera della riserva, in un dialogo costruttivo coi pescatori,in particolare quelli di vongole, per far sì che si spostino qualche centinaia di metri più a largo, avere magari anche un sempre maggiore appoggio da parte degli organi amministrativi, comunali, regionali . Quello che già avviene è portare le scolaresche in Sentina ( dopo aver preparato loro la strada con incontri frontali e introduzioni al visual census ) per assolvere al vero compito di un ambientalista: educare le nuove generazioni al rispetto, alla conoscenza , alla valorizzazione, all' amore per la natura, un amore che conduca all'autodeterminazione.
Ci sono nuove sfide all'orizzonte, l'arretramento costiero erode pezzi sempre più vasti di arenile; le testuggini palustri riterranno idoneo questo sito per farvi nascere la prole? Si riuscirà a trasmettere ad un bimbo che l'airone bianco non si alza in volo ovunque? La fortuna di poter girare in bicicletta dove fino a qualche anno fa erano i cacciatori di anatre a spartirsi il territorio...,la possibilità di sapere che esiste un'alternativa al turismo industriale e che - vivaddio! - San Benedetto non è solo palme e chalet.
Volete mettere l'emozione di trovarsi all'alba, diciamo un 21 giugno qualunque ed assaporare un concerto in riva al mare, mentre vi godete lo spettacolo del sole che sorge nel giorno del suo più lungo turno?
Qui in Sentina si può fare, anche grazie a Sergio e alla sua équipe .
https://youtu.be/XFbmUuUpuPc