Lui era un uomo interessante , fisico allenato , un po' brizzolato , naso leggermente aquilino , denti da fumatore assiduo , segni particolari : era il suo professore di greco e latino .
Tutto iniziò una mattina , durante l'ora di religione . Lei aveva optato per l'alternativa , cioè un'ora libera in cui studiare o leggere o quel che voleva . Era appoggiata alla finestra che dava sul cortile della scuola , leggeva Proust in lingua originale e , al solito , pensava. Lui le si avvicinò incuriosito dal libro , lo prese con fare autoritario , lesse il titolo e fece un mezzo sorriso compiaciuto . Si scambiarono due o tre parole sulla letteratura francese , nulla più . La campanella suonò, gli studenti si buttarono nell'intervallo come vespe intorno ad una costina , tutto normale , ma di normale per lei da lì in poi non fu più niente .
Il professore cominciò ad interessarsi alla sua vita privata , indagando su eventuali relazioni sentimentali della studentessa , sempre in quell'ora buca , fino a sconfinare in ciò che di più intimo c'è per una ragazza di diciotto anni appena compiuti : il suo look . Le diede delle dritte su come valorizzarsi , sottolineando il fatto che con la gonna al posto dei soliti pantaloni sarebbe stata cento volte meglio . Lì per lì non gli diede retta , ma quelle parole dette da tanta autorevole fonte fecero breccia lentamente nel suo giovane animo . Si diede così alla ricerca di un suo nuovo stile , avrebbe comprato scarpe e gonna o almeno ci avrebbe provato .
Passarono due o tre settimane ed eccola spuntare in classe vestita da piccola donna in carriera : tacco medio , gonna sopra il ginocchio , un filo di trucco . Mancava solo il trench che , fortunatamente , non era riuscita a trovare . Non si curò molto degli sguardi dei compagni , mirava ad altro in quel momento , voleva vedere se quella nuova se stessa avrebbe interessato il cinquantenne che l'aveva così ben istruita .
Non si sa se fu la gonna , il tacchetto o il phard , tant'è che piovve un invito quasi immediato e lei ne fu molto lusingata . Non era un invito galante come si legge nei romanzi o si vede nei film , era più una roba del tipo : ti va di venire a casa mia a ripassare ? Ripassare o non ripassare , questo è il problema...tentennò per qualche giorno , ma alla fine capitolò , spinta da una curiosità che la faceva sentire davvero , davvero cattiva .
Suonò , un po' tesa , al citofono dell'appartamento che le era stato indicato con tono prudente e quasi misterioso . La cosa le puzzava , la cosa la intrigava . Forse non si era portata dietro nemmeno i libri , forse non ne aveva parlato a nessuno , il mondo ignorava ciò che stava per succederle.
Entrò e lui aveva una strana espressione , da lupo cattivo magari un po' stanco di quel gioco . Lei era calma , preparata al peggio e sicura di sé . Si trovava in quella casa perché l'aveva voluto e adesso erano cavoli suoi . Il lupo le girò intorno , con fare predatorio . Lei non si scompose , andò alla finestra , dandogli le spalle . Tattica perfetta , deve aver pensato lui. In men che non si dica le fu dietro e non le ci volle molto per capire che non era un uni-posca a premere contro la sua schiena . Non si sentiva in imbarazzo , anzi .
Le cose scivolarono velocemente , senza troppi preamboli si finì nella camera di quello scannatoio travestito da studio … ah!se quei muri avessero potuto parlare …
Non fu molto divertente per lui ,immagino. Lei lo guardò così , con le braghe calate e lo sguardo maliardo e le vennero in mente tutte le caricature che il suo compagno aveva disegnato del professore e dei suoi colleghi , la voglia di ridere prese il sopravvento proprio in quel momento dove ridere è praticamente vietato. Non intendeva offendere la virilità del Dottore in lingue e letterature classiche ,nonché autore di svariati testi in materia ,prode cavallerizzo e tombeur de femmes universalmente noto. Non era nemmeno sua intenzione farselo proprio nemico. Quindi , con quel briciolo di serietà che riuscì a racimolare in un momento tanto grottesco , mormorò all'orecchio del prof desnudo una frase del genere : " Scusa , ma ho un fidanzato davvero molto geloso che mi sta aspettando qui sotto. Se non scendo subito farà un gran casino!". E corse giù dal suo invisibile cavaliere , con un misto di stupore ed incredulità , ma integra . Lupo o non lupo , stranamente da quel giorno in poi lei ebbe un 6- fisso nelle sue materie , che avesse studiato o no .Cosa significava quel voto? Ad un passo dalla sufficienza ? Quasi sufficientemente donna ? "Sei meno" stupida di quanto pensassi ?
Non si sa , ma si seppe poi che lei non fu l'unica Cappuccetto Rosso ad essere attirata nella tana del lupo e quest'ultimo qualche giorno di carcere se lo fece anche , per colpa della fretta di non aspettare che la donzelletta compisse almeno i diciotto anni.
In una cosa però ci aveva preso : la gonna alla mia compagna stava proprio da dio!
Tutto iniziò una mattina , durante l'ora di religione . Lei aveva optato per l'alternativa , cioè un'ora libera in cui studiare o leggere o quel che voleva . Era appoggiata alla finestra che dava sul cortile della scuola , leggeva Proust in lingua originale e , al solito , pensava. Lui le si avvicinò incuriosito dal libro , lo prese con fare autoritario , lesse il titolo e fece un mezzo sorriso compiaciuto . Si scambiarono due o tre parole sulla letteratura francese , nulla più . La campanella suonò, gli studenti si buttarono nell'intervallo come vespe intorno ad una costina , tutto normale , ma di normale per lei da lì in poi non fu più niente .
Il professore cominciò ad interessarsi alla sua vita privata , indagando su eventuali relazioni sentimentali della studentessa , sempre in quell'ora buca , fino a sconfinare in ciò che di più intimo c'è per una ragazza di diciotto anni appena compiuti : il suo look . Le diede delle dritte su come valorizzarsi , sottolineando il fatto che con la gonna al posto dei soliti pantaloni sarebbe stata cento volte meglio . Lì per lì non gli diede retta , ma quelle parole dette da tanta autorevole fonte fecero breccia lentamente nel suo giovane animo . Si diede così alla ricerca di un suo nuovo stile , avrebbe comprato scarpe e gonna o almeno ci avrebbe provato .
Passarono due o tre settimane ed eccola spuntare in classe vestita da piccola donna in carriera : tacco medio , gonna sopra il ginocchio , un filo di trucco . Mancava solo il trench che , fortunatamente , non era riuscita a trovare . Non si curò molto degli sguardi dei compagni , mirava ad altro in quel momento , voleva vedere se quella nuova se stessa avrebbe interessato il cinquantenne che l'aveva così ben istruita .
Non si sa se fu la gonna , il tacchetto o il phard , tant'è che piovve un invito quasi immediato e lei ne fu molto lusingata . Non era un invito galante come si legge nei romanzi o si vede nei film , era più una roba del tipo : ti va di venire a casa mia a ripassare ? Ripassare o non ripassare , questo è il problema...tentennò per qualche giorno , ma alla fine capitolò , spinta da una curiosità che la faceva sentire davvero , davvero cattiva .
Suonò , un po' tesa , al citofono dell'appartamento che le era stato indicato con tono prudente e quasi misterioso . La cosa le puzzava , la cosa la intrigava . Forse non si era portata dietro nemmeno i libri , forse non ne aveva parlato a nessuno , il mondo ignorava ciò che stava per succederle.
Entrò e lui aveva una strana espressione , da lupo cattivo magari un po' stanco di quel gioco . Lei era calma , preparata al peggio e sicura di sé . Si trovava in quella casa perché l'aveva voluto e adesso erano cavoli suoi . Il lupo le girò intorno , con fare predatorio . Lei non si scompose , andò alla finestra , dandogli le spalle . Tattica perfetta , deve aver pensato lui. In men che non si dica le fu dietro e non le ci volle molto per capire che non era un uni-posca a premere contro la sua schiena . Non si sentiva in imbarazzo , anzi .
Le cose scivolarono velocemente , senza troppi preamboli si finì nella camera di quello scannatoio travestito da studio … ah!se quei muri avessero potuto parlare …
Non fu molto divertente per lui ,immagino. Lei lo guardò così , con le braghe calate e lo sguardo maliardo e le vennero in mente tutte le caricature che il suo compagno aveva disegnato del professore e dei suoi colleghi , la voglia di ridere prese il sopravvento proprio in quel momento dove ridere è praticamente vietato. Non intendeva offendere la virilità del Dottore in lingue e letterature classiche ,nonché autore di svariati testi in materia ,prode cavallerizzo e tombeur de femmes universalmente noto. Non era nemmeno sua intenzione farselo proprio nemico. Quindi , con quel briciolo di serietà che riuscì a racimolare in un momento tanto grottesco , mormorò all'orecchio del prof desnudo una frase del genere : " Scusa , ma ho un fidanzato davvero molto geloso che mi sta aspettando qui sotto. Se non scendo subito farà un gran casino!". E corse giù dal suo invisibile cavaliere , con un misto di stupore ed incredulità , ma integra . Lupo o non lupo , stranamente da quel giorno in poi lei ebbe un 6- fisso nelle sue materie , che avesse studiato o no .Cosa significava quel voto? Ad un passo dalla sufficienza ? Quasi sufficientemente donna ? "Sei meno" stupida di quanto pensassi ?
Non si sa , ma si seppe poi che lei non fu l'unica Cappuccetto Rosso ad essere attirata nella tana del lupo e quest'ultimo qualche giorno di carcere se lo fece anche , per colpa della fretta di non aspettare che la donzelletta compisse almeno i diciotto anni.
In una cosa però ci aveva preso : la gonna alla mia compagna stava proprio da dio!