Fu il vento odoroso,
sciami di pollini,
primavera in festa,
per noi peccatori,
avvolti di rovi,
a portarci laggiù.
Fazzoletto di cielo,
riserva quel pò
di velato sipario.
Sarà la prima volta,
ti vedo di giorno,
la luce ci dona.
Illumina quegli occhi,
bambino monello,
irresistibile bastardo,
in piedi come un marmo
di foro antico.
Mi sembra un secolo,
conoscerti al sole
mentre in me la sete
muore e cede il passo
a risate e giochi silvani.
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