giovedì 25 novembre 2021

Gocce di infinito


Tu sei un aquilone perso,

il filo di pensieri sconci,

un vicolo cieco dell'anima.

Tu sei quello che vorrei,

se fossi uomo, essere.

Tu hai capito la sete,

ne nutrivi le ragioni.

Ti lascio andare: che

pena vederti fuggire 

via per sempre, lontano

da queste inutili dita.

Il tuo volo mi paga

in attimi di serene

lacrime e c'è altro.

Un diverso piacere,

al di là dei corpi.

Un sentire di pieno spirito.

Ne sono entrata appena

e già tutto è cambiato.

Guarda i miei occhi:

ora splendono, sono

gocce di infinito.

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