"É un mondo che non è il mio".
Un amico mi dice stanco
e mi convince all'esilio interiore.
Ancora di più, ancora più a fondo.
Escludo tutti perché non-umani,
io unica, ormai, vicina alle stelle.
Non posso, non voglio, non ci tengo
ad essere come tu m'immagini.
Sempre gabbie di stereotipi
ed io che annaspo nel grigio,
cercando ossigeno in un orizzonte.
Ti imploro di scuoterti,
sveglia, partiamo!
Ma taci o meglio mi taci.
Sono bambina per te,
tu ai miei occhi appari, con loro,
uno zombie senza speranza.