Antiche mura vedo intorno,
fiere schiere di giovani soldati,
alcuno non osa valicar il segno,
vitrei corvi s'agitan sul torrione.
Ed io nel mezzo che ti cerco,
un bianco spettro m'appari
agiti con forza le braccia
al cielo gridando un nome.
Non è il mio,non è il mio.
Eppur quel vento che ti mena
a me sempre di rimando
e di te parlando mi culla,
non mente,non ha mentito.
Son io che ululo di pazzia
rimasta a lungo senza,
la speme ora torna amica,
esule compagna di dolci sogni.
Uno di noi avrà ragione
sul cuore più sgualcito
e sempre si lascia aperto
uno spiraglio.